Dopo i blackout trapelano immagini, video di quello che avvenuto in Grecia a seguito del transito di quello che è stato definito come tempesta tropicale o simil tropicale. Abbiamo anche definito tale evento meteo uragano, in quanto i venti ranno raggiunto intensità rilevante.
Dalle stime satellitari, in mare aperto, il vento ha raggiunto prima di abbattersi sulla costa, i 100 km/h di vento medio, con raffiche oltre i 150 km/h. Raffiche oltre 150 km/h sono state raggiunte in varie località costiere delle isole ioniche della Grecia.
Innanzitutto, si è avuto un aumento di quota del livello marino causato dalla profonda bassa pressione, accompagnato da onde che in mare aperto raggiungevano gli 8 metri di altezza.
Tutto questo è stato poi accompagnato da piogge torrenziali, grandinate.
La Grecia occidentale esce da un vero e proprio sconquasso, mentre quella che ormai è una perturbazione mediterranea, dovrebbe interessare nelle prossime ore anche l’area di Atene, con temporali di forte intensità, e si teme anche la possibilità di allagamenti nella grande metropoli.
Su questa tempesta si è detto di tutto, ma ciò che dobbiamo rimarcare è che nel Mediterraneo abbiamo potuto osservare la nascita di quello che piccolo uragano. Un uragano non paragonabile come dimensioni e intensità a quelli che si formano nei grandi mari tropicali. Questo ha avuto vita breve, si è formato su mare piuttosto caldo, si è rapidamente intensificato, e alla stessa velocità ha raggiunto la costa e semi-disintegrato.
La differenza con gli eventi tropicali è che il mare nostrum è piccolo, che per fortuna nostra quindi non raggiungeranno la potenza e dimensione di quelli oceanici.
Ma nel frattempo i suoi danni li ha procurati.

Il centro uragani di Miami, attualmente occupatissimo nella osservazione di uragani e tempeste che ci sono nell’Atlantico, ha osservato quanto è avvenuto nel Mar Mediterraneo, ma ufficialmente non ha rilasciato dichiarazioni. Nei social network, vari meteorologi hanno commentato l’evento meteo, definendolo straordinario, pazzesco, assurdo.
E allora sarebbe ora che anche in Europa nascesse un’istituzione similare per monitorare gli eventi meteo estremi, che lamentiamo non sono fatti solo di uragani.
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