
Partiamo da un presupposto: le condizioni meteo climatiche attuali. Le temperature sono schizzate all’insù, letteralmente esplose e proiettate verso picchi inimmaginabili.
Stiamo parlando di temperature da piena Primavera, ma se pensiamo che a 1500 metri di quota in alcune zone d’Italia si raggiungeranno punte di 15°C o giù di lì beh, forse forse è qualcosa di più di una Primavera inoltrata.
Capite bene, a questo punto, che al minimo accenno di freddo ci sarà un vero e proprio tracollo termico. Lo potremmo definire uno shock, perché nell’arco di qualche giorno – forse 2/3 – perderemo qualcosa come 10/15°C. Sì, avete letto bene, ma se pensiamo che sarà un calo di pari entità delle anomalie termiche attuali, tutto torna.
La data di riferimento è quella dell’Epifania. A prescindere dall’entità del maltempo, che potrebbe essere limitato, quel che più conta è che si sblocchi una situazione che rischierebbe di diventare insopportabile. Con tutto che può piacere il bel tempo, i tepori di questi giorni saranno qualcosa di insensato.
Temperature così alte non fanno bene, magari fanno piacere a noi e al nostro corpo, ma la natura ha necessità – in questo periodo – di ben altre condizioni. Pensate alla sofferenza del manto nevoso delle nostre montagne…
Quindi sarà bene accogliere con estremo favore il crollo termico dell’Epifania, un crollo che potrebbe fare da apripista ad altre azioni fredde successive. Da valutare, avremo modo di parlarne nei prossimi giorni, l’eventuale intervento del Circolo Polare Artico. Su questo punto persistono non pochi dubbi modellistici, dubbi che evidentemente derivano dalla difficoltà nell’interpretare le intenzioni del Vortice Polare.
Vorrà cedere il passo o vorrà prendersi tutto? Sì, perché stiamo arrivando a quel bivio stagionale di cui tanto s’è detto ed è bene che seguiate i prossimi aggiornamenti perché saremo in grado di dirvi se sarà un Inverno anonimo o un Inverno di belle speranze.