
L’evoluzione meteo sarà caratterizzata da consistenti scambi di masse d’aria da nord verso sud e viceversa, con rapide variazioni di pressione atmosferica.
Le regioni meridionali e la Sicilia saranno interessate nel finire di questa settimana, da una massa d’aria calda proveniente dall’entroterra nord africano, aspirata verso nord da una bassa pressione che si formerà nel sud della Penisola Iberica, dove vi causerà forte maltempo.
La bassa pressione che si presenterà nei prossimi giorni nel sud della Penisola iberica, richiamerà aria nord africana, ed in Spagna sono attese piogge molto intense sulla costa mediterranea, mentre neve forte sui rilievi a bassa quota, con tormente di neve. Si avrà un evento meteo chiamato “gota fria”.
Ma l’aria calda messa in moto dalla bassa pressione spagnola interesserà soprattutto le regioni estreme meridionali italiane e la Sicilia, con la colonnina di mercurio che salirà oltre i 20°C in diverse località come valore massimo. Ma in diverse zone, soprattutto per effetto del vento di caduta dai rilievi si potrebbero misurare picchi anche di oltre i 25°C.
E se il Sud Italia farà i conti con la fase mite, il Nord Italia vedrà un calo della temperatura, anche per il contributo di venti che giungeranno dai Balcani. Si avrà un sensibile abbassamento della temperatura, con gelate diffuse anche Valle Padana.
Il richiamo di correnti orientali verso la Valle Padana favorirà la formazione di uno moderato cuscinetto d’aria fredda. Questo potrebbe favorire, nel prossimo fine settimana, al transito della perturbazione atmosferica che giungerà della Penisola Iberica, neve a quote molto basse.
Le ultime proiezioni dei modelli matematici di previsione meteo indicano che potrebbe nevicare su molte aree dell’Emilia-Romagna, forse anche in pianura. Potrebbe nevicare anche con fenomeni anche di forte intensità soprattutto nelle aree pedemontane, e in particolare in Appennino, con estensione delle precipitazioni anche all’alta pianura.
Insomma, sembrerebbe avviata precocemente la fase di forti scambi di masse d’aria secondo i meridiani che è tipica dell’inverno dei mesi di gennaio e febbraio. Tali configurazioni atmosferiche determinano un acuto maltempo e sbalzi termici imponenti. Nella fattispecie possono generare fenomeni meteorologici anche di forte intensità, con precipitazioni molto intense.