
Qualche giorno fa, un pescatore subacqueo siciliano si è imbattuto, durante una sua battuta di pesca in immersione nelle acque antistanti Marina di Patti (in provincia di Messina), in uno squalo bianco (Carcharodon carcharias) della presumibile lunghezza di 5 metri.
‘Mi trovavo nelle acque intorno allo Scoglio di Patti,’ – sono le parole di Santino Incognito, il protagonista di questa insolita avventura – ‘a circa 25 metri di profondità. All’improvviso, da una zona più profonda ho visto risalire un enorme sagoma scura. Sono quasi certo che si trattasse di uno squalo bianco perché in passato mi è capitato di incontrare squali del tipo verdesca, e questo era completamente differente. E non poteva essere né un tonno, né una grossa ricciola. Conosco bene quei pesci e vi assicuro che non hanno niente a che fare con quello che ho visto io, l’altro giorno’.
Purtroppo, non essendoci testimonianze fotografiche o video dell’avvistamento, dal punto di vista scientifico e statistico questo evento non potrà essere registrato. Tuttavia, la certezza che si trattasse veramente di uno Squalo Bianco la si può dedurre dalla descrizione precisa che Incognito ha fornito al prof. Francesco Tiralongo, ricercatore dell’Università di Catania e vicepresidente dell’Ente Fauna Mediterranea.
‘Aveva la pancia completamente bianca,’ – ha detto Incognito, proseguendo nel suo racconto al ricercatore – ‘e il dorso grigio scuro. La sua era una forma leggermente bombata, non slanciata o filiforme. Penso che fosse di lunghezza tra i 4 e i 5 metri. Ho potuto calcolare questa misura perché, quando sono riuscito a risalire sulla mia barca (che misura 3 metri e mezzo), lo squalo è passato vicinissimo e ho visto che il muso andava oltre la prua, mentre la coda era abbondantemente oltre la poppa’.
La descrizione fornita da Santino Incognito ha soddisfatto il prof. Tiralongo, convincendolo del fatto che l’esemplare incontrato dal pescatore subacqueo, possa essere effettivamente uno Squalo Bianco.
‘D’altra parte’ – ha dichiarato il ricercatore – ‘pur trattandosi di un evento piuttosto raro, questo avvistamento risulta essere nella norma, in quanto si tratta di una specie regolarmente presente nel mar Mediterraneo. Tra l’altro, proprio nelle acque siciliane è presente una zona di riproduzione’.
In effetti, in passato, altri avvistamenti di squali sono stati registrati in varie parti delle coste siciliane. Per lo più si trattava di verdesche, come quelle viste nello specchio d’acqua di Ognina, piccola frazione di Catania; o il solitario esemplare di circa 2 metri che si è presentato tra i bagnanti di Augusta, seminando il terrore (poi rivelatosi ingiustificato) in pochi minuti.
L’importante, comunque, in caso di avvistamento, è non lasciarsi prendere dal panico. Generalmente, infatti, gli squali non sono interessati all’uomo (al contrario di quanto hanno fatto credere alcuni terrorizzanti film del passato) e non sono aggressivi ingiustificatamente nei suoi confronti.
Quindi, così come ha specificato alla fine del suo intervento il professor Tiralongo, nessun allarmismo. Le acque del mar Mediterraneo sono sicure e c’è posto sia per gli squali, che per l’uomo.
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