
La settimana di fine giugno inizia con l’Italia tutta in zona bianca, compresa la Valle d’Aosta. Ma la notizia che farà probabilmente piacere più di altre, è che siamo senza più l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, sempre che vi sia la distanza. Rammentiamo che la mascherina va porta e indossata all’esigenza.
Dopo ben sette mesi siamo liberi, anche se potrebbe essere una fase transitoria, in quanto la campagna vaccina funziona bene, però taluni hanno deciso di non vaccinarsi, e potrebbero contrarre le varianti del virus, che per altro sono molto aggressive, e riportarci indietro. Questo sta succedendo in Inghilterra, dove il numero di contagi è tornato ai livelli di vari mesi fa.
Ma serve fare una precisazione, come hanno spiegato i medici esperti in materia: la copertura si ottiene con gli effetti della seconda dose del vaccino, e gli anticorpi non si materializzano dopo la puntura. Ciò ad eccezione del monodose, dove i tempi si accorciano sensibilmente in quanto non c’è il richiamo vaccinale.
L’allentamento delle restrizioni, legittimissime per altro, però potrebbero rallentare l’obbligo morale alle vaccinazioni, e soprattutto si potrebbero realizzare situazioni ideali per il contagio, come per altro stiamo assistendo con le insensate manifestazioni sportive del calcio (si vedano i contagi conseguenti). E di certo non mancheranno gli assembramenti estivi nelle località di svago e altrove, con una recrudescenza dei contagi nel futuro.
È quindi necessaria la cautela, la libertà che stiamo acquisendo ce la siamo sudata con danni economici e sociali, e moltissimi morti. A questi ultimi ormai quasi non si fa caso, sembrerebbero essere solo numeri e non persone, invece è necessario soffermarsi su questo aspetto. Il virus può essere mortale per le note conseguenze.
Nel frattempo, la variante Delta del virus inizia ad espandersi anche in Italia, dove i casi sono quadruplicati a giugno rispetto a maggio.
Per ottenere l’immunità di gregge in Italia, ha detto il commissario per l’emergenza, è necessario che l’80% dei 54 milioni dei vaccinabili assumano le dosi del vaccino entro fine settembre, per scongiurare un nuovo autunno in emergenza sanitaria. Ma lo faranno? Il dovere civico in numerosi non c’è, la scienza ed il buon senso a volte non sono sufficienti.
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