Il Nord Italia si conferma fra le aree dall’aria più insalubre di tutta Europa. Non è certo una sorpresa, se si considera che la Val Padana è tra le aree in assoluto più inquinate. Diversi studi hanno peraltro legato l’elevato tasso di inquinamento all’esplosione della pandemia di covid della primavera del 2020.

L’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) ha raccolto dati sulla qualità dell’aria urbana in Europa, per arrivare ad avere una classifica sulle località più o meno inquinate. La classifica è ottenuta sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM2,5) degli ultimi due anni.
Dal 2019 al 2020 le tre città europee più pulite sono state Umeå (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo), mentre le tre più inquinate sono state Nowy Sacz (Polonia), Cremona (Italia) e Slavonski Brod (Croazia).
Nelle prime dieci posizioni troviamo altre tre città italiane che sono Vicenza, Brescia e Pavia. Quindi sono ben 4 le città padane che compaiono in questa triste classifica della top ten delle più inquinate, con una qualità dell’aria considerata molto scarsa.
In tutta Europa sono state prese in esame 323 città e di queste 127 hanno una qualità dell’aria considerata buona, nel senso che risulta al di sotto del limite del quantitativo di PM2,5, pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3) fissati dall’Oms.
Il cosiddetto particolato fine, da varie indagini, risulta essere l’inquinante atmosferico con la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie. L’esposizione a lungo termine al PM2,5 causa malattie cardiovascolari e respiratorie.
Come nota positiva, va evidenziato negli ultimi dieci anni un generale miglioramento nella qualità dell’aria in Europa. Nonostante ciò, l’inquinamento atmosferico tende ancora a rimanere eccessivamente elevato in numerose città d’Europa.
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