
Abbiamo scritto più volte che l’evoluzione meteo della prima parte dell’autunno sarebbe stata fortemente influenzata dalle caldissime acque del Mar Mediterraneo. Queste attualmente hanno assunto temperature abbastanza simili a quelle tropicali. Per fortuna questo succede per un breve periodo all’anno, in quanto nei tropici la temperatura dell’acqua si riscalda ben più in profondità rispetto al Mediterraneo.
E appunto, non siamo dei tropici nonostante l’influenza massiccia di masse d’aria caldissima durante la stagione estiva, che da noi giunge dal Sahara dopo aver attraversato comunque le acque del Mar Mediterraneo, e che sta determinando un aumento della temperatura media stagionale.
Osservando le linee di tendenza dei modelli matematici di previsione stagionale intravediamo delle ipotesi dalla straordinaria caratteristica di essere fortemente anomale. In genere, al termine della stagione estiva il Mediterraneo viene interessato da impulsi d’aria umida proveniente dall’Oceano Atlantico, ma è opinione comune e dei maggiori centri meteo mondiali, che ad Occidente si formerà uno sbarramento di alta pressione che lascerà spazio libero alla discesa di masse d’aria relativamente fredda dalla regione polare verso il Mediterraneo.
Non ci sarà un flusso d’aria fredda continuo, o probabilmente una situazione di blocco tale da determinare un raffreddamento estremo della temperatura, con freddo precoce. Questo perché le proiezioni stagionali non danno previsioni di temperature fortemente sotto la media per ampi periodi. Ma anzi prospettano temperature superiori alla media di riferimento anche se di poco.
Quello che osserviamo sono soprattutto imponenti scambi di masse d’aria secondo i meridiani, derivanti dal fatto che ci sarà un cedimento dell’anticiclone africano che darà campo libero su gran parte del Mediterraneo, a correnti fredde da Nord. Non arriverà comunque l’inverno a settembre. Però, si potrebbero avere episodi di freddo precoce, seguiti da impennate di calore nordafricano. E dal mix delle due masse d’aria, dovremmo avere temperature sopra la media, comunque.
Ci domandiamo come risponderà il Mar Mediterraneo a un tale scompiglio. Abbiamo masse d’aria molto calde, ma anche e soprattutto l’acqua marina con temperature elevate, e come abbiamo scritto toccano temperature simili a quelle tropicali. E l’ipotesi più accreditata è quella che si possano innescare aree di marcata instabilità atmosferica che potrebbero dare luogo a profonde basse pressioni.
C’è anche l’ipotesi che si formino dei TLC. Questi sono dei veri e propri cicloni simili tropicali. Uno di questi ha interessato una decina di giorni fa un’area del Mar Nero, causando un’alluvione in Crimea.
Sovente leggiamo della possibilità che il Mar Mediterraneo possa dare origine a fenomeni di una certa rilevanza. Ma già la recentissima storia metereologica ci dimostra che le previsioni meteo climatiche si stanno concretizzando. Numerose aree di bassa pressione hanno assunto, negli ultimi semestri freddi, eccezionale intensità, con minimi di bassa pressione insoliti che in passato aveva tempi di ritorno ultradecennale, che adesso si presentano con maggiore frequenza. Queste basse pressioni generano danni, e abbiamo visto anche purtroppo anche vittime.
In questi giorni è stato sufficiente lo scocco una scintilla causata da un refolo di area oceanica giunto nel Mediterraneo del centrale, per innescare temporali di forte intensità che hanno interessato soprattutto le regioni meridionali italiane, seppur a macchia di leopardo.
Ma quello che ci pare più importante ora è l’avvento di scambi di masse d’aria secondo i meridiani, questo potrebbe incrementare notevolmente i contrasti termici, con un’evoluzione meteo tutta da scrivere. E non vorremmo dover parlare continuamente di eventi meteo estremi.
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