Ormai da un mese la Sicilia è interessata da precipitazioni alluvionali soprattutto nella parte orientale della regione, ma a tratti ne vengono coinvolte anche altre aree. Il tutto succede dopo un lunghissimo periodo di siccità che va ben oltre quello ricorrente estivo, che è tipico del clima mediterraneo.
Anche negli ultimi giorni ci sono state precipitazioni torrenziali. E in alcune aree ormai la pioggia caduta nell’ultimo mese si avvicina a quella che dovrebbe cadere in un intero anno. Però altre aree della Sicilia presentano deficit pluviometrici, evidenziando come le precipitazioni continuano a cadere a macchia di leopardo, soprattutto poi in prossimità della costa, o in località costiere.
Piove per il contributo delle calde acque del Mar Mediterraneo che con il calo della temperatura tipico della stagione, generano contrasti termici, quindi nubi e precipitazioni.
Eppure, tutta questa pioggia che cade assieme, peraltro un evento meteo tutto abbastanza ricorrente per la Sicilia, fa parte assieme alla siccità estiva e quella che sempre più spesso si presenta durante altri periodi dell’anno, notoriamente peraltro piovosi, fa parte di quei processi chiamati di desertificazione di un territorio.
La desertificazione è il degrado del suolo non solo nelle terre aree aride, ma anche in quelle semi-aride e subumide asciutte. Gran parte delle regioni mediterranee patisce a vari livelli di un grado di desertificazione. Questo, ad esempio, si presenta in maniera molto marcata nel sud est della Spagna. Ma in Italia molte regioni hanno aumentato il livello di desertificazione per effetto di un’alterazione della piovosità.
La desertificazione riduce la produttività e i redditi agricoli, contribuisce alla perdita di biodiversità. In molte zone favorisce la diffusione di piante invasive con danni ecosistemici. Mentre l’eccessiva estrazione d’acqua dal sottosuolo sta portando all’impoverimento delle acque sotterranee, ovvero falde acquifere.
È probabile che la variabilità climatica, il cambiamento climatico antropogenico, l’aumento della temperatura dell’aria sulla superficie terrestre, contribuiscano a una crescita dell’evapotraspirazione, e la sempre maggiore variabilità delle precipitazioni hanno un ruolo nel causare la desertificazione.
Va sottolineato che i processi di desertificazione sono molto lunghi nel tempo, e quando si parla di desertificazione di un territorio non vuol dire che avremo il deserto del Sahara entro pochi anni. Tempi, che però non sono definibili, anche perché fortemente influenzati dai cambiamenti del clima.
La Sicilia ha visto ingentissime precipitazioni nel recente. Tutta questa pioggia solo all’apparenza allontana la desertificazione in quanto le centinaia di millimetri di pioggia che sono caduti in varie località, non hanno alimentato le falde acquifere come sarebbe invece accaduto se tutta quell’acqua fosse venuta giù in diversi mesi e non in pochi giorni. Gran parte dell’acqua dolce caduta durante queste piogge va a finire in mare, anche perché, come abbiamo detto prima, è piovuto soprattutto in prossimità delle coste, mentre le piogge nell’interno della Sicilia continuano essere scarse, o relativamente insufficienti.
La desertificazione è complice del cambiamento climatico, e ridurrà la fornitura di servizi ecosistemici, comprese la perdita di biodiversità. Per intenderci, questo processo tenderà a modificare l’ambiente naturale e l’agricoltura.
Si prevede che la desertificazione e il cambiamento climatico produrranno una riduzione della produttività delle colture e del bestiame. Modifichino la composizione delle specie vegetali e riducano la diversità biologica. L’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera favorirà un’espansione più rapida di alcune specie vegetali dette invasive.
Una riduzione della qualità e della quantità delle risorse a disposizione degli erbivori può avere conseguenze in allevamento, ma soprattutto nella fauna,
Non è di certo cosa ideale quanto abbiamo visto in questi ultimi decenni in Sicilia, e lo ripetiamo ancora: piove molto male e in tempi ristretti. L’acqua correre via rapidamente verso il mare, e le falde acquifere tendono ad abbassarsi ulteriormente.
Inoltre, i lunghi periodi di siccità seguiti da piogge abbondanti, e come abbiamo visto talvolta anche di forte intensità, generano erosione e una modifica biochimica del suolo, ovvero una sorta di anticamera del deserto che però è ancora lontano.
Su questi processi c’è veramente poco da fare, derivano da un sistema di circolazione atmosferica globale che fluttua per cause naturali, e che i recenti cambiamenti climatici dovuti l’emissione di gas serra sono divenuti più estesi e rapidi.
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