
Osservare i modelli previsionali significa analizzarli, significa interpretarli, significa capirli. Trarre conclusioni meteo climatiche in quattro e quattr’otto è sbagliato, teoricamente si dovrebbero mettere in fila tutti gli elementi a disposizione, interpellarli uno per uno, dopodiché si potrebbe stilare un trend evolutivo.
Invece no, spesso e volentieri ci si limita a prendere la singola corsa modellistica per sentenziare “inverno finito”. Sì, perché è ciò che stiamo leggendo nelle ultime ore. Ovvio, non ci stupiamo, dopo aver visto i centri di calcolo internazionali virare pesantemente verso l’Anticiclone Africano non potrebbe essere altrimenti.
Sembra quasi che l’Anticiclone sia destinato a persistere sino a marzo, che le temperature siano destinate a salire per non scendere più. Possiamo capire lo sconforto, ma non giustificarlo. Un’analisi deve spingersi in profondità, non può essere superficiale. Perché arriverà, se arriverà, l’Anticiclone Africano?
La risposta è semplice: perché il Vortice Polare Stratosferico pigerà sull’acceleratore. Così facendo tenderà la corda zonale, le perturbazioni transiteranno sul Nord Europa e sul Mediterraneo potrà ergersi il muro anticiclonico.
Nulla di strano, sia chiaro, d’altronde è una delle peculiarità del nuovo millennio: caldo anomalo a go go, non se ne esce. Ma quest’anno no, non ci stiamo. Quest’anno abbiamo un poker d’assi a portata di mano e non vogliamo abbandonare il tavolo da gioco. Vogliamo giocare la partita sino alla fine, perché siamo consapevoli di avere la miglior mano di poker da chissà quanti anni a questa parte.
Calma quindi, non facciamoci prendere dall’ansia. Arriverà il nostro turno, arriverà il turno dell’Inverno, del vero Inverno. Lasciamo che l’Anticiclone s’illuda di potercela fare, la sconfitta successiva sarà ancora più amara.