Spesso e volentieri una previsione meteo viene considerata giusta o sbagliata a seconda del risultato ottenuto. Giustamente, direte voi. Ma ricordiamoci che la previsione ha validità di 2-3 giorni, al massimo 4, dopodiché si parla di tendenze, di ipotesi evolutive, di evoluzione appunto.
Vero è che in Estate, o magari quando siamo in regime di Alta Pressione, stilare una previsione è semplice e a quel punto la si può considerare tale – comunque erroneamente – anche oltre le canoniche date di validità.
Tuttavia ci si scorda quanto sia difficile stilare una previsione. Figuriamoci un trend evolutivo. L’atmosfera è caotica, entrano in gioco tanti elementi che possono letteralmente stravolgere le carte in tavola. Da un momento all’altro. L’Inverno, in tal senso, è l’esempio calzante.
Stilare un trend invernale è complicatissimo. Se state guardando i modelli previsionali, per passione, diletto o altro, avrete notato le enormi differenze evolutive da un giorno all’altro. Talvolta anche all’interno della stessa giornata. Sapete perché? Perché debbono prendere in considerazione una miriade di variabili atmosferiche e mescolarle tra loro in svariati modi.
E’ per questo motivo che la meteorologica necessita di pazienza. Senza pazienza non si fa da nessuna parte, che piaccia o non piaccia. Figuriamoci in un periodo come questo durante il quale ci stiamo domandando se il Vortice Polare esploderà o no. Sì, perché farà tutta la differenza del mondo e l’andamento dell’Inverno dipenderà da queste dinamiche.
Non possiamo far finta di nulla, le ipotesi sono due: inverno coi fiocchi, ennesimo inverno anonimo. Riusciranno i pattern climatici analizzati sinora a sovvertire l’andamento meteo climatico degli ultimi decenni? La risposta ai posteri, il tempo come sempre sarà maestro e noi saremo qui, pronti, a trarne il giusto insegnamento. Sempre con la pazienza necessaria.