L’obbiettivo è puntato, giustamente, alle prossime 48/72 ore. Sì, perché le condizioni meteo peggioreranno, con forza. L’Alta Pressione, che negli ultimi 7-10 giorni ha garantito protezione, sta cedendo il passo. Un cedimento che avrebbe potuto spalancare le porte all’evento invernale e che invece ci porterà in Autunno.
Evento invernale perché, lo ricordiamo, sull’Europa orientale è in atto un’ondata di gelo paurosa. Evidentemente il cedimento del blocco anticiclonico che ne avrebbe consentito lo scivolamento verso sud si tradurrà in altri tipi di scenari. Scenari autunnali, come detto, scenari atlantici capaci di ripristinare precipitazioni abbondanti. Fin troppo.
Ne abbiamo parlato, ma è bene tenere la guardia alta perché ogni minima variazione nella distribuzione dei fenomeni potrebbe rivelarsi essenziale. Abbiamo analizzato nuovamente le mappe degli accumuli di pioggia e non sono cambiate di una virgola. Che vuol dire? Che su alcune regioni d’Italia potrebbero abbattersi nubifragi.
Sì, proprio così, nubifragi a dicembre. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Quando si ha a che fare con determinate configurazioni dobbiamo metterli in preventivo. Nel caso specifico avremo un flusso umido oceanico, proveniente da sudovest, particolarmente sostenuto e inserito in un’ondulazione ciclonica in procinto di raggiungere il Mediterraneo.
Tale configurazione, di solito, sovraespone alcune zone d’Italia a fenomeni abbondanti e persistenti. E’ il caso di Liguria centro orientale e Toscana, che difatti saranno le più penalizzate e le più a rischio in termini di criticità idrogeologica. Parliamo di accumuli superiori a 200 mm in circa 24-36 ore, il ché non è poco.
Ma potrebbero verificarsi locali nubifragi anche sulle tirreniche, con accumuli che localmente potrebbero superare quota 50 mm. Insomma, sarà un ritorno a condizioni meteo climatiche autunnali, che piaccia o non piaccia.
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