Non ci sta ad abdicare così facilmente, non ci sta a sottostare al diktat del Vortice Polare. Un diktat che, negli ultimi decenni, spesso e volentieri si è rivelato deleterio per gli scenari meteo climatici del nostro Inverno.
Quest’anno, invece, vi sono degli elementi che ci portano a riflettere. Elementi di cui si è discusso abbondantemente, elementi che derivano da attente osservazioni delle correlazioni tra pattern climatici e ripercussioni atmosferiche. Le carte in regola per un Inverno serio, con la i maiuscola, ci sono tutte e dobbiamo soltanto capire se le consegne verranno rispettate.
Un altro elemento sul quale discutere è la durata delle rimonte anticicloniche. Sì, perché sino a questo momento abbiamo avuto due fasi di stabilità atmosferica: la prima a inizio anno, con valori termici eccezionali soprattutto in quota, la seconda è quella attuale ma vi sarete resi conto che ha delle difficoltà ad affermarsi con convinzione.
Difficoltà che entreranno nel vivo nei prossimi giorni, a partire da giovedì avremo infatti un abbassamento delle temperature e si prospetta un weekend pienamente invernale. Un vero e proprio crollo termico, dovuto a un’irruzione artica importante i cui effetti saranno proiettati ai Balcani e alla Grecia, ma che almeno servirà a riportarci un po’ di clima invernale.
Sul fronte precipitazioni, stante le attuali proiezioni, poco o nulla da segnalare se non qualche sporadico fenomeno lungo l’Adriatico, fenomeni che potrebbero assumere carattere nevoso a quote relativamente basse.
Quel che più conta, secondo noi, è che potrebbe rivelarsi un’azione importante in vista di un cambiamento ben più incisivo e duraturo a cavallo tra fine gennaio e i primi di febbraio. I giorni della merla potrebbero essere davvero i più freddi dell’anno…
ATTENZIONE
L’atmosfera è un sistema caotico. Le previsioni, essendo per l’appunto “previsioni” sono previsioni sempre da confermare. In genere l’affidabilità diminuisce sensibilmente dopo i 3-5 giorni di validità.