Guardare i modelli matematici previsionali, in questo periodo, non è semplice. Le differenze tra i principali centri di calcolo internazionali continuano a esserci, conseguentemente le ovvie divergenze sulle proiezioni meteo climatiche del lungo termine.
Anzi, le divergenze sono già nel brevissimo termine. Per dire, nella serata di ieri, il Centro Meteo Europeo ha evidenziato quanto sia complesso prospettare la rotta delle masse d’aria fredda, e ha proposto il vento gelido dai Balcani su mezza Italia. Ciò produrrebbe un’improvvisa e furiosa ondata di gelo su mezzo Paese, con il rischio di neve sulle coste adriatiche, e forse anche altrove vista l’incertezza di previsione.

Altresì però constatare una certa linearità nelle proiezioni del modello americano GFS, il quale prevede – fin dai prossimi giorni una svolta invernale notevolissima. Anzitutto avremo un calo delle temperature, imponente, che perlomeno servirà a ripristinare valori più consoni al periodo. Ma non ha proposto il gelo visto dal Centro Meteo Europeo, però rispetto a ieri, l’entità del freddo, anche secondo GFS sarebbe assai maggiore in tutta Italia, e molto intensa al Sud, con il palese rischio persino di neve sulle coste. Per altro, si parla anche di neve a quote insolite in Sicilia.
Attenzione però, perché le manovre dei prossimi giorni potrebbero rappresentare un vero e proprio grimaldello per l’agognata svolta dell’Inverno. Le ultimissime emissioni modellistiche, sempre riferendoci al centro di calcolo americano, ipotizzano un ulteriore affondo artico per la prossima settimana e stavolta potrebbe trattarsi di una vera e propria crisi invernale.
Si andrebbe a strutturare un’ampia area depressionaria, alimentata dal freddo e foriera di precipitazioni nevose. Temperature che, è bene evidenziarlo, potrebbero favorire nevicate a bassissima quota. Probabilmente a quote collinari, ma se la dinamica trovasse riscontro nella realtà dei fatti potremmo assistere a sconfinamenti a quote inferiori. Quindi in pianura, quindi anche lungo le coste.
Esagerazione? Non proprio. Potrebbe essere una visione “estrema”, lo possiamo affermare dopo aver notato che il modello europeo ECMWF non è ancora allineato. Occhio però, perché quest’ultimo limita le proprie emissioni a un range temporale più breve e in tal senso potrebbero subentrare novità per l’ultima settimana del mese.
Diciamo che al momento siamo portato a propendere per una soluzione intermedia, ovvero che a partire da giovedì farà freddo e che il freddo potrebbe persistere per diversi giorni. Se poi si creeranno i presupposti per qualcosa di più, per qualcosa che possa consegnarci realmente nelle mani del crudo inverno, lo vedremo.
Segnaliamo, infine, che l’Anticiclone Russo-Siberiano si sta risvegliando e a febbraio potrebbe fare la voce grossa. Un motivo in più per non dare nulla per scontato.
ATTENZIONE
L’atmosfera è un sistema caotico. Le previsioni, essendo per l’appunto “previsioni” sono previsioni sempre da confermare. In genere l’affidabilità diminuisce sensibilmente dopo i 3-5 giorni di validità.