PREMESSA
Le condizioni meteo climatiche, attualmente, risentono della presenza di una struttura anticiclonica il cui perno è centrato sull’Europa centro occidentale. Sulle nostre regioni prevale la stabilità atmosferica, ma le temperature – benché localmente superiori alle medie stagionali – non hanno nulla a che vedere coi valori esagerati toccati a inizio anno.
Lo sbilanciamento strutturale determinerà, tra qualche giorno, un sostanziale cambiamento del profilo termico. Le temperature crolleranno, letteralmente. Un’irruzione artica consistente scivolerà sul fianco orientale dell’Alta Pressione, puntando con decisione prima i Balcani, poi Grecia e Turchia. Lambirà l’Italia, provocando una netta contrazione termica.
Potrebbe trattarsi di una manovra estremamente importante per il prosieguo stagionale, difatti alcuni modelli matematici continuano a sostenere la tesi dell’accelerazione invernale a cavallo tra fine mese e inizio febbraio.

METEO A BREVE TERMINE
La presenza dell’Alta Pressione continuerà ad assicurare bel tempo, soprattutto nelle giornate di martedì e mercoledì. 48 ore durante le quali una lieve rotazione della struttura dovrebbe garantirci maggiore protezione.
Giovedì, invece, dovrebbe spostarsi nuovamente verso ovest e sul fianco orientale scivolerà una massa d’aria fredda proveniente dal Circolo Polare Artico. Il freddo, come detto, lambirà le nostre regioni facendo crollare le temperature. Un crollo che coinvolgerà maggiormente i settori adriatici e il Sud, dove peraltro potrebbe scapparci qualche nevicata a bassissima quota.
METEO A MEDIO E LUNGO TERMINE
Interessante evidenziare come tale irruzione, oltre a supportare la creazione di un lago d’aria gelida sull’Europa orientale, potrebbe rappresentare un punto di svolta stagionale. L’Alta Pressione dovrebbe rimanere in quella posizione, ovvero sull’Europa centro occidentale, ma potrebbe sbilanciarsi verso nord a più riprese.
Così facendo innescherebbe, ovviamente, impulsi d’aria fredda verso sud e nel periodo tra fine mese e inizio febbraio potrebbe causare un’ampia ondulazione ciclonica – sostenuta ovviamente dal freddo intenso – i cui effetti potrebbero estendersi alle nostre regioni. Ipotesi che, se confermata, spalancherebbe le porte a dinamiche pienamente invernali.
IN CONCLUSIONE
L’ipotesi riguardante l’accelerazione invernale è ancora pienamente in corsa, per sostenerla definitivamente dovremo attendere che arrivino le giuste conferme da tutti i principali centri di calcolo internazionali.
ATTENZIONE
L’atmosfera è un sistema caotico. Le previsioni, essendo per l’appunto “previsioni” sono previsioni sempre da confermare. In genere l’affidabilità diminuisce sensibilmente dopo i 3-5 giorni di validità.