
Lo abbiamo scritto molte volte: il Vortice Polare quest’anno è fortissimo, eppure nel nostro Emisfero diversi Paesi vedono ondate di maltempo, anche severe, per esempio ce ne è stata una nel nord est degli Stati Uniti d’America che ha assunto la potenza di un uragano, generando tempeste di neve, e persino un sollevamento del mare con l’allagamento della costa di Boston.
Da oltre circa due mesi, un lobo del Vortice Polare si estende dall’Artico verso la Russia europea generando insolite tempeste di neve. Mentre su buona parte d’’Europa e l’Italia il tempo è assai clemente rispetto a come potrebbe essere d’inverno.
Di recente, anche in Europa, più ad ovest di quando sia avvenuto in precedenza, per un inizio di cedimento di quell’anticiclone invernale che si presenta ormai quasi anno, ostacolando il transito delle perturbazioni oceaniche, si insinuano aree di bassa pressione.
La più recente ha generato una tempesta di neve sui Balcani, coinvolgendo tutta Grecia compresa Atene, la Turchia compresa Istanbul, e comunque tutti i Paesi del Mar Nero, e poi il Medioriente con nevicate eccezionali su Gerusalemme e Amman, ma anche le isole del Mar Egeo.
In Italia, il Nord Italia è afflitto dal Favonio, ovvero dal Foen, si trova sottovento alle correnti che anche oggi scorrono da settentrionale, e con l’impatto del nuovo fronte freddo, si avrà un nuovo rinforzo del vento, poi la neve sui crinali alpini, con parziale sconfinamento verso sud.
Cartine da cui si evince il crollo di pressione di 20 hPa dell’area ciclonica. Quindi, ecco la genesi di un ciclone esplosivo sull’Italia.
Nell’arco di 24 ore, un nuovo impulso d’aria fredda sull’arco alpino, ma scavalcherà le Alpi, per poi innescare un minimo di bassa pressione orografico tra il Golfo Ligure e l’Adriatico settentrionale. Si formerà un di un ciclone mediterraneo che rapidissimo attraverserà l’Italia. Innescherà maltempo al Centro Sud e la Sicilia, dove è atteso un severo e fulmineo calo della temperatura.
Si manifesterà un crollo della pressione atmosferica in quanto dal niente, e valori di pressione attorno a 1015/1018 hPa, si scaverà un’area cicloniche che potrebbe raggiungere i 993 hPa, con una caduta barica di oltre 20 hPa in 24 ore.
Tale fenomeno è chiamato ciclone esplosivo.
Il maltempo è atteso sulle regioni centro meridionali, con piogge, temporali, grandinate e neve sui rilievi. La neve cadrà lungo la fascia appenninica centro-meridionale, a tratti anche sotto forma di tormenta, con vento di burrasca, assieme al brusco abbassamento della temperatura.
Le nevicate tenderanno a scendere rapidamente di quota, ma non raggiungeranno la costa, dove però non sono da escludere delle condizioni di nevischio, ma più che altro gragnola, ovvero neve a grani.
Ovunque si avrà un sensibile rinforzo del vento che potrebbe superare anche i 100 km/h di raffica in varie aree esposte.
Il ciclone mediterraneo entro il pomeriggio di martedì si porterà già sullo Jonio, dopo aver attraversato l’Italia ad una velocità decisamente insolita.
Dopo un tale sconquasso, la settimana si riassetterà verso un miglioramento, con un nuovo aumento della pressione atmosferica.
ATTENZIONE
L’atmosfera è un sistema caotico. Le previsioni, essendo per l’appunto “previsioni” sono sempre da confermare. In genere l’affidabilità diminuisce sensibilmente dopo i 3-5 giorni di validità a seconda del periodo dell’anno, e della configurazione atmosferica, oltre che altri fattori locali.
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