PREMESSA
se è vero che nel corso dell’inverno spesso e volentieri ci siamo ritrovati qui a parlare di condizioni meteo anomale, talvolta primaverili, nei prossimi giorni l’argomento sarà un altro: l’inverno.
Freddo e neve torneranno a visitare l’Italia, stavolta tra l’altro potrebbe trattarsi di una vera e propria crisi invernale destinata a protrarsi anche nella prima decade di marzo. L’aria fredda artica importerà il Mediterraneo centro-orientale e l’Europa dell’est, in modo particolare sui settori orientali del Vecchio continente si creerà un lago freddo che potrebbe condizionare pesantemente il quadro meteorologico della prima decade di marzo.
Condizionamento che dipenderebbe comunque dal posizionamento dell’alta pressione, a sua volta legato alle dinamiche del vortice polare. Vortice che, stante gli ultimissimi aggiornamenti dei modelli, dovrebbe rallentare pesantemente consentendo all’alta pressione di spingersi in direzione Nord. A quel punto il freddo potrebbe continuare a coinvolgere le nostre regioni.
METEO A BREVE TERMINE
Sino a venerdì ci aspettiamo condizioni di tempo stabile e soleggiato grazie alla presenza dell’alta pressione. Le temperature, dopo essere calate nelle ultime quarantott’ore, riprenderanno a salire soprattutto nei valori massimi. Le minime al contrario si manterranno basse per via delle inversioni termiche notturne. Significa che si avvicineranno allo zero o in molti casi potranno scendere al di sotto provocando le classiche gelate.
METEO A MEDIO E LUNGO TERMINE
La situazione cambierà pesantemente nella giornata di sabato, ovvero nel momento in cui l’aria fredda artica affluirà con decisione sul nostro paese. Le prime nevicate colpiranno i confini alpini, con delle vere e proprie bufere, seguirà un peggioramento al centro-sud con possibili nevicate sulla dorsale appenninica. Neve che potrebbe spingersi a quote localmente culinari.
Nella prima metà della prossima settimana un altro nucleo di aria fredda da est potrebbe provocare la formazione di un vortice depressionario secondario proprio su di noi, tale tale struttura provocherebbe un peggioramento più diffuso consistente che in virtù delle temperature pienamente invernali potrebbe dar luogo a nevicate a bassissima quota in varie regioni.
IN CONCLUSIONE
La prima decade di marzo, tra l’altro, potrebbe proporci una successiva irruzione fredda a causa dell’espansione verso nord dell’alta pressione. Ipotesi che andrà confermata nei prossimi giorni ma che riteniamo assolutamente credibile perché come detto il vortice polare potrebbe andare incontro ad una brusca frenata.