Guai a sottovalutare le potenzialità della primavera, soprattutto dopo un inverno come quello che stiamo vivendo. I rischi atmosferici, intendendo per rischi atmosferici fenomeni potenzialmente violenti, potrebbero crescere in modo esponenziale.
Facciamo fatica a credere che l’alta pressione possa dominare in lungo e in largo così come è accaduto nei mesi di gennaio e febbraio. I cambiamenti stanno già intervenendo con forza, non è un caso infatti che il freddo sia tornato sulle nostre regioni e che la prima metà di marzo sia destinata a proporci un vero e proprio scossone barico.
Potrebbe continuare a far freddo così come potrebbero tornare le perturbazioni atlantiche, ciò che importa è che il dominio dell’alta pressione sembra destinato a terminare di botto. In realtà con questo articolo vogliamo porre l’attenzione sui mesi di aprile e di maggio, perché iniziano aggiungere indicazioni preoccupanti anche da alcune proiezioni stagionali.
Preoccupanti perché si potrebbero verificare precipitazioni più abbondanti del normale e le temperature potrebbero orientarsi su valori inferiori alle medie stagionali. Sapete che significa? Che le anomalie registrate in inverno verrebbero ripianate in men che non si dica da anomalie diametralmente opposte.
A preoccupare maggiormente la possibilità che i fenomeni possano davvero diventare estremi, saranno infatti i mesi dei temporali con grandine e degli acquazzoni improvvisi. Non possiamo nemmeno escludere che nel mese di aprile possono verificarsi ondate di freddo tardive capaci di far nevicare a bassa quota, ipotesi che chiaramente non farebbe contenti gli addetti all’agricoltura.
Maggio, confermando un trend osservato varie volte negli ultimi decenni, potrebbe risultare un mese particolarmente piovoso e fresco. L’estate, a quel punto, dovrebbe evidentemente aspettare il mese di giugno e potrebbe essere un’estate letteralmente rovente. Ma di questo argomento parleremo in altri approfondimenti dedicati all’argomento estivo.