La WMO in un comunicato sostiene che c’è un’alta probabilità che l’evento La Niña, ormai in atto da quasi tre anni, e che ha influenzato l’andamento della temperatura e delle precipitazioni, che ha aggravato siccità e inondazioni in diverse parti del Mondo, con anche ondate di caldo e siccità, si protragga almeno fino ad agosto e probabilmente l’autunno e inizio inverno del nostro emisfero.
A sostenerlo è l’aggiornamento dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
Varie previsioni climatiche indicano che potrebbe persistere nel 2023. Se così fosse, sarebbe un evento eccezionale di La Niña, influenzerebbe ben tre inverni consecutivi nel nostro emisfero, classificandosi come tra le più durature secondo WMO.

La Niña genera il raffreddamento su una vastissima area della superficie dell’Oceano nell’Oceano Pacifico equatoriale centrale e orientale, avviando cambiamenti nella circolazione atmosferica tropicale, quindi venti, pressione atmosferica e ed il regime delle precipitazioni.
Generalmente ha un’influenza opposta sul tempo e sul clima di El Niño, che è la fase calda della cosiddetta El Niño Southern Oscillation (ENSO).
La siccità in corso nel Corno d’Africa e nel Sud America meridionale, in Europa è associabile a La Niña, così come le precipitazioni sopra la media, le gravi alluvioni nel sud-est asiatico e in Australia della scorsa estate dell’emisfero australe. Inoltre, è tale fenomeno che favorirà l’avvio di una stagione degli uragani atlantici sopra la media.
Secondo da WMO, gli eventi meteo estremi si stanno verificando nel contesto del cambiamento climatico indotto dalle attività dell’uomo che influenza il Pianeta con un aumento delle temperature globali, esasperando le condizioni meteorologiche e climatiche estreme, influenzando quindi le precipitazioni stagionali e la temperatura (caldo e freddo).
Come è noto da vari studi il cambiamento climatico indotto dall’uomo amplifica a un impatto anche su La Niña, generando una sua estremizzazione.
L’attuale evento La Niña è iniziato a settembre 2020 ed è continuato fino a metà maggio 2022 nel Pacifico tropicale. C’è stato un indebolimento temporaneo di La Niña nei mesi di gennaio e febbraio 2022, ma si è rafforzato da marzo 2022.
I centri di previsione globali dell’OMM a lungo termine indicano che c’è circa il 70% di possibilità che le attuali condizioni di La Niña si estendano alla nostra estate 2022 e circa il 50-60% nel periodo luglio-settembre 2022.
Come anticipato, ci sarebbe la probabilità che possa aumentare ancora leggermente durante l’autunno 2022 e l’inizio dell’inverno 2022-23.
Potrebbe essere questa una delle spiegazioni del gran sconquasso meteo climatico che stiamo vivendo.
Discussion about this post