L’UNESCO ha presentato il rapporto sul rischio tsunami nel Mediterraneo durante la conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani svolta a Lisbona dal 27 giugno al 1° luglio 2022. Il simposio ha evidenziato i rischi molto alti per alcune aree affacciate sul Mar Mediterraneo di subire gli effetti di uno tsunami.
Per la prevenzione dei rischi da tsunami, l’UNESCO ha lanciato il programma “tsunami-ready”, a cui hanno aderito cinque città campione: Marsiglia e Cannes in Francia, Alessandria d’Egitto, Istanbul in Turchia e Chipiona in Spagna
Secondo l’UNESCO, infatti, il rischio per alcune città, affacciate sul Mar Mediterraneo, di dover affrontare gi effetti di uno tsunami entro i prossimi 30 anni è altissimo, prossimo al 100%. Il programma mira a rendere consapevoli e preparate le comunità incluse nella sperimentazione.
Marsiglia, Alessandria d’Egitto e Istanbul sono le tre metropoli incluse nel programma che paiono più a rischio di imbattersi in un’onda di altezza superiore al metro entro i prossimi tre decenni. E lo scenario futuro potrebbe essere ancor più allarmante considerando l’innalzamento del livello del mare.
Il pericolo tsunami è poco avvertito nel Mediterraneo, a differenza di quanto avviene nelle comunità degli oceani Pacifico e Oceano Indiano, più avvezze a questi fenomeni. Manca quindi, nelle comunità mediterranee, la consapevolezza di un rischio che potrebbe diventare reale e che è sottovalutato. A seguito dei grandi tsunami del 2004 (Indonesia) e del 2011 (Giappone) sono stati fatti grandi passi in avanti nella capacità di gestire questi eventi, ma restano delle lacune che il programma pilota dell’UNESCO cercherà di colmare.
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