Secondo le ultime proiezioni meteo-climatiche disponibili, condizioni di caldo molto intenso sono attese nelle prossime due settimane. La nuova ondata di caldo porterà pesanti anomalie termiche su tutta Italia, maggiori al Nord, a causa della rotta della bolla rovente che si espanderà dalla Penisola Iberica verso Francia e Germania, dove potrebbero tornare temperature di 40°C, inglobando anche il Nord Italia.
I 40°C potrebbero essere raggiunti anche al Nord Italia entro il 10 Agosto, successivamente si andrà verso una rottura della stagione estiva, che non significa fine dell’Estate. Solo nella terza decade di Agosto potrebbe avvenire un cambiamento di maggiori proporzioni.
Per la settimana di Ferragosto, i modelli matematici europeo e americano propongono un aumento dell’attività temporalesca, una regressione dell’anticiclone africano e una diminuzione delle temperature sulle regioni settentrionali e in parte di quelle centrali.
Non si tratterà della classica rottura dell’Estate italiana, ma di uno sblocco di una situazione fortemente anomala contrassegnata dal dominio quasi assoluto negli ultimi mesi dell’anticiclone africano e da una forte riduzione delle perturbazioni che transitano sull’Europa occidentale e che avuto come conseguenza la drammatica siccità di cui stiamo subendo gli effetti.
Il cambiamento riguarderebbe la possibilità del ritorno delle precipitazioni, sebbene ancora a carattere temporalesco, quindi sparse e non diffuse. Tuttavia, nel lunghissimo termine, vale a dire per il periodo dopo Ferragosto, scrutando le proiezioni stagionali, emerge la possibilità di avere precipitazioni ricorrenti e diffuse, tali da risolvere il problema siccità.
Secondo il modello matematico europeo, dopo Ferragosto una saccatura potrebbe affondare verso il Mediterraneo occidentale e comportare un peggioramento meteo severo con piogge molto intense sul Nord Italia, ma anche un richiamo di aria caldissima dal Nord Africa verso Sardegna, Sicilia e Centro-Sud Italia.
Tale scenario, se confermato, potrebbe portare temperature fino a 45°C nelle aree meridionali più esposte, ma anche il rischio di piogge intensissime nell’area prealpina e alpina, potenzialmente in grado di creare dissesti idrogeologici. Questa previsione rimane per ora un’ipotesi che necessita di ulteriori conferme, seppur supportata dalla scienza dei modelli matematici.
Ciò che appare probabile è la possibile uscita dalla situazione di blocco che sta andando avanti da mesi e che ha causato gravissime siccità e ondate di caldo a ripetizione.
Ricordiamo che l’affidabilità delle previsioni meteo decresce quanto più ci si allontana dal giorno di emissione.