Il ciclone Daniel causa devastazione
Il ciclone Daniel, precedentemente responsabile di gravi danni in Grecia e di aver sfiorato il sud dell’Italia, ha proseguito il suo percorso devastante raggiungendo le coste della Libia. Lì, ha causato un disastro di proporzioni enormi, evolvendosi ulteriormente nelle acque calde del basso Mediterraneo e raggiungendo lo stato di “Medicane”, ovvero uragano Mediterraneo. Le condizioni meteorologiche estreme hanno portato alla morte di varie migliaia di persone in Libia.
La dichiarazione del leader del governo della Cirenaica
Il leader del governo della Cirenaica ha riferito che circa duemila persone hanno perso la vita a causa delle inondazioni a Derna e che molti sono ancora dispersi. Queste informazioni sono state riportate dai principali canali di comunicazione del Paese.
Il ciclone “Daniel”, dopo aver causato gravi danni in Grecia con forti precipitazioni e allagamenti, ha continuato il suo percorso nel Mediterraneo, raggiungendo le coste del Nordafrica.
Le cause del disastro
La morte di queste persone è stata in parte causata dalle inondazioni dovute al crollo di due dighe nella regione di Derna, la più colpita dagli eventi atmosferici avversi. Secondo fonti locali citate da The Libya Observer, le due dighe sono crollate quasi simultaneamente, rilasciando circa 33 milioni di metri cubi d’acqua e provocando gravi inondazioni nella zona.
Da giorni, forti piogge battenti flagellano l’est della Libia. Il centro dell’uragano ha particolarmente interessato Derna, situata nella zona di Jabal al-Akhdar, e le aree limitrofe di al-Marj, come riportato dall’Afp, citando fonti ufficiali di Bengasi.
La risposta del governo
Di fronte agli enormi danni, il leader Osama Hammad ha proclamato una pausa lavorativa di due giorni per tutte le attività nell’est del Paese, ad eccezione dei settori sicurezza, salute ed emergenza. Hammad ha descritto la situazione a Derna, la località più colpita dalle precipitazioni, come “disastrosa”. “Numerose persone sono ancora introvabili, intere zone sono state sommerse, con i loro abitanti travolti dalle acque”, ha affermato Hammad. Le piogge hanno raggiunto valori di oltre 400 millilitri all’ora, un record non visto negli ultimi quarant’anni, come indicato dal Centro meteorologico del Paese.