No, non l’abbiamo chiamato noi, ci siamo semplicemente limitati ad avanzare ipotesi meteo climatiche sulla base di approfondite analisi atmosferiche.
Recentemente abbiamo affrontato l’argomento “Vortice Polare”, argomento che da qui a marzo sarà uno dei più discussi nei salotti buoni della meteorologia. Come al solito si cercherà di capirne l’evoluzione, il comportamento, gli effetti in Europa e ovviamente in Italia. Si cercherà di capire se sarà in grado di influenzare più o meno pesantemente l’Inverno.
Beh, se ci seguite saprete che il Vortice Polare sta andando incontro a un primo serio disturbo. Un’azione troposferica che porterà a un riscaldamento della stratosfera, quindi il trottolone polare dovrà per forza di cose stirarsi assumendo forma ellittica. Non più sferica, non più la classica forma da “Vortice Polare Strong”.
Ed ecco che il gran freddo artico potrà spingersi a latitudini temperate. Dove? Molto probabilmente negli USA e in Canada, laddove ben presto sentiremo parlare di abbondanti nevicate e dell’arrivo prematuro dell’Inverno.
Occhio però, perché potrebbero esserci delle sorprese anche in Europa. Sorprese che in qualche modo s’intravedono in alcune interessanti proiezioni modellistiche, poi sì, le dinamiche che ci vengono mostrate sono diverse da un centro di calcolo all’altro ma si sta parlando comunque di manovre invernali.
Manovre che, badate bene, potrebbero realizzarsi nella prima decade di novembre. Quindi non si sta parlando di distanze siderali, si sta parlando di un orizzonte temporale accettabile per far sì che il trend possa tramutarsi in previsione. Nevicherà? Non nevicherà? Beh, sui monti presumibilmente sì, poi capiremo se il freddo sarà capace di raggiungere le nostre regioni in modo più convincente.
A quel punto potrebbero esserci sorprese nevose a quote relativamente basse, ma questi sono dettagli che al momento non abbiamo ed è inutile anche ragionarci su. Prendiamo atto del cambiamento, poi si vedrà.