Arriva la prima ondata di freddo stagionale: ecco cosa ci aspetta
Preparatevi, la prima ondata di freddo della stagione è alle porte e si farà sentire già in questa settimana. Ne avevamo anticipato l’arrivo nei nostri precedenti articoli e ora, a pochi giorni dal suo arrivo, le previsioni si fanno sempre più precise e attendibili. È certo che il meteo rimarrà stabile almeno fino a giovedì, grazie all’alta pressione che regna sovrana sulla nostra penisola. Ma da venerdì la situazione subirà un brusco cambiamento in diverse regioni italiane, come vedremo di seguito.
Godiamoci l’anticiclone finché dura
L’alta pressione si sposterà temporaneamente più a ovest, lasciando spazio a correnti più fredde provenienti dal Nord Europa. Tra venerdì e sabato, assisteremo alla prima irruzione fredda della stagione e del mese di novembre, inaugurando una fase più turbolenta e fredda rispetto a quella che ha caratterizzato l’Italia fino ad ora, con un clima prevalentemente atlantico e quindi piuttosto mite.
Ma attenzione, questa potrebbe non essere l’unica ondata di freddo di novembre. Altre potrebbero seguire durante l’ultima decade del mese, raggiungendo il Mediterraneo e causando notevoli variazioni di temperatura e nevicate a quote interessanti.
La prima ondata di freddo: cosa ci aspetta
Per ora, focalizziamoci sulla perturbazione prevista tra venerdì 17 e sabato 18, che potrebbe portare un clima decisamente invernale sulle regioni adriatiche e del Sud. Il flusso freddo proveniente dai Balcani si dirigerà verso l’Adriatico e successivamente su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e gran parte del meridione, causando un drastico calo delle temperature, che si posizioneranno almeno quattro o cinque gradi sotto le medie stagionali.
Nel frattempo, assisteremo al passaggio di un fronte freddo carico di piovaschi, temporali e locali grandinate che potrebbe interessare gran parte del centro e del Sud. Al passaggio di questo fronte freddo, avremo anche le prime nevicate della stagione lungo l’Appennino centro-meridionale, a quote generalmente superiori ai 1400 metri di altitudine.
Il Nord e il medio-alto Tirreno, invece, resteranno al riparo dalle precipitazioni e dalle temperature più basse, protetti dall’arco alpino, come spesso accade in presenza di queste perturbazioni provenienti dal Nord Europa.