Un Autunno che lascia il segno: cosa ci riserva il prossimo Dicembre?
Con soli 15 giorni rimanenti alla fine dell’Autunno, molti di noi guardano indietro a una stagione che ha lasciato poco spazio all’entusiasmo. Le condizioni meteorologiche, in generale, sono state caratterizzate da temperature eccessivamente elevate e da piogge abbondanti, seppur concentrate in specifici periodi. Di conseguenza, abbiamo assistito a un clima troppo caldo e a precipitazioni mal distribuite. Ma cosa ci riserva il prossimo mese, con l’arrivo dell’inverno meteorologico il 1° Dicembre? Esaminiamo le possibili opzioni.
Un clima che persiste nel suo carattere piovoso
Questa è l’opzione più ovvia, ma anche la meno probabile, considerando i trend degli ultimi inverni. Se questa previsione dovesse avverarsi, significherebbe che le correnti oceaniche continueranno a influenzare il clima italiano. In passato, era normale che dicembre fosse un mese piovoso, ma recentemente abbiamo assistito a un’invasione di alte pressioni che hanno deviato i fronti piovosi oltre le Alpi, lasciando il nostro Paese immerso in nebbie e smog, con un clima mite.
Un ritorno all’anticiclone, sia in Italia che in Europa
Questa è l’opzione che riteniamo più probabile, ma anche quella che ci preoccupa di più. Se questa previsione dovesse avverarsi, il prossimo mese sarebbe caratterizzato da un clima mite e stabile, con lunghi periodi di siccità interrotti da brevi perturbazioni. Le piogge sarebbero concentrate in specifici periodi, seguite da fasi di tempo asciutto e inquinamento atmosferico. Il contrasto tra l’alta pressione e le violente perturbazioni potrebbe essere accentuato dalle temperature ancora elevate dei nostri mari.
Conclusioni: una riflessione generale
Sfortunatamente, quest’ultima possibilità non è affatto remota. I modelli meteorologici a lungo termine sembrano confermare questo trend. Dobbiamo quindi prepararci ad un inizio d’inverno dominato da alte pressioni e piogge concentrate, che potrebbero avere effetti dannosi? Purtroppo, non possiamo escludere questa eventualità, che sembra essere il percorso più comune che l’atmosfera ha seguito negli ultimi anni.