Un drastico cambiamento climatico è alle porte: cosa ci aspetta?
Un cambiamento radicale sta per sconvolgere le condizioni meteo climatiche. Da un momento all’altro, passeremo dalle anomalie termiche positive dell’Anticiclone Africano a quelle di segno opposto, a causa di imponenti manovre invernali. Un vero e proprio capovolgimento delle condizioni atmosferiche, come se si stesse rivoltando un calzino.
Il ruolo dell’Alta Pressione
L’Alta Pressione, che sappiamo essere sbilanciata a ovest, si dirigerà con decisione verso nord, cercando di strutturare un potente blocco delle correnti atlantiche. Questo tentativo avrà successo almeno parzialmente, il che significa che il freddo del Circolo Polare Artico potrà riversarsi verso sud, raggiungendo addirittura il Mediterraneo.
Come ci colpirà questo cambiamento?
Ma come si manifesterà questo freddo da noi? Sarà attenuato o si tratterà di un’irruzione in piena regola? Secondo le ultime previsioni modellistiche a nostra disposizione, il freddo arriverà smorzato, ma avrà l’effetto di rendere il quadro termico tardo autunnale, e in alcuni casi addirittura invernale.
Questo significa che le temperature subiranno un calo significativo e diffuso. Finalmente avremo un po’ di normalità stagionale, dato che ci stiamo avvicinando all’ultima decade di novembre, ovvero all’inizio ufficiale dell’inverno meteorologico.
Un addio all’Anticiclone Africano
È quindi lecito aspettarsi condizioni meteorologiche ben diverse da quelle che negli ultimi giorni hanno tenuto sotto scacco le nostre regioni. Dell’Anticiclone Africano non se ne può più, è giusto sottolinearlo, e speriamo che non si faccia rivedere per un bel po’.
Proiezioni invernali in costante aggiornamento
Le proiezioni invernali sono in costante aggiornamento e torneremo sull’argomento con ulteriori approfondimenti. Possiamo però anticipare che dicembre potrebbe riservarci delle sorprese. Le basi dell’inverno si stanno costruendo in questi giorni. Sappiamo del Vortice Polare e di El Nino, ora dobbiamo capire come interagiranno tra loro variabili e pattern climatici così diversi. Insomma, nei prossimi 2-3 mesi avremo molto di cui parlare.