In Italia, sin dagli anni Cinquanta, il fenomeno UFO ha suscitato interesse e curiosità non solo tra i civili, ma anche a livello istituzionale, particolarmente nell’ambito militare. I protocolli di indagine adottati erano inizialmente basati su un modello americano, il questionario dell’USAF usato per il Project Blue Book, che consisteva in ventisette domande dettagliate per documentare gli avvistamenti.
Nel 1979, il fenomeno degli Oggetti Volanti Non Identificati (OVNI) è stato formalmente riconosciuto dal Governo Italiano, che ha incaricato il 2° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica, oggi noto come Reparto Generale Sicurezza, di gestire le indagini su tali avvistamenti. Questa mossa ha segnato un’importante evoluzione nel trattamento istituzionale degli UFO in Italia, sottolineando l’interesse nazionale per questi fenomeni misteriosi.
Il caso degli avvistamenti di UFO nel 1954 è particolarmente notevole, dato che ha coinvolto oltre 500 incidenti registrati in tutto il paese, tra cui il famoso episodio di Firenze che interruppe una partita di calcio. Questi eventi hanno catalizzato ulteriormente l’interesse pubblico e accademico, portando a un’analisi più scientifica e meno speculativa.
Negli anni seguenti, l’attenzione si è spostata sulla raccolta e analisi di dati da parte delle autorità militari, con la creazione nel 1967 del CUN (Centro Ufologico Nazionale). Questo organismo ha contribuito a sistematizzare le indagini sugli UFO, facendo da collante tra la curiosità popolare e l’approccio scientifico.
La questione degli UFO è rimasta una tematica ricorrente anche durante la Guerra Fredda, dimostrando come il fenomeno transcedesse i confini nazionali e ideologici, interessando sia il blocco occidentale che quello sovietico. Anche se gli avvistamenti erano spesso accolti con scetticismo dalle autorità, non si poteva ignorare la consistenza dei rapporti provenienti da testimoni affidabili, che includevano piloti e personale militare.
Nel 1973, un’altra grande ondata di avvistamenti ha colpito l’Italia, portando il governo a prendere ancora più seriamente la questione. Questo interesse si rifletteva nella collaborazione tra il CUN e le autorità militari, nonché nell’uso di radar e altre tecnologie per monitorare i cieli.
A livello legislativo e politico, gli anni ’70 e ’80 hanno visto tentativi di demistificare e declassificare informazioni relative agli UFO, anche se spesso con risultati limitati. La persistenza di segnalazioni affidabili ha continuato a sfidare le spiegazioni convenzionali, mantenendo vivo l’interesse sia a livello popolare che accademico.
In conclusione, il trattamento degli UFO in Italia mostra come un fenomeno inizialmente relegato ai margini della scienza e dell’interesse pubblico sia gradualmente diventato un campo di indagine legittimo. Con una storia ricca di avvistamenti documentati, collaborazioni tra civili e militari, e un dialogo continuo tra scettici e credenti, l’Italia rappresenta un caso esemplare di come la curiosità e la ricerca possano influenzare le politiche pubbliche e la percezione sociale riguardo ai misteri non ancora risolti dell’universo.
Credit Pinotti Roberto. UFO la verità negata: Intelligence mondiale e presenza aliena. Vallecchi – Firenze