Questo fenomeno, strettamente legato al cambiamento climatico globale, sta ridisegnando il panorama meteorologico invernale del Bel Paese, allontanando l’immagine tradizionale del “bianco Natale”, soprattutto nelle zone di pianura e a bassa quota.
Le ragioni di questa evoluzione sono molteplici e interconnesse. Uno dei fattori principali è lo spostamento verso nord della zona di convergenza intertropicale (ITCZ) di circa 200-300 km, che ha comportato un conseguente spostamento della cella di Hadley e degli anticicloni associati.
Questo cambiamento ha favorito incursioni più frequenti dell’anticiclone africano verso l’Italia, un fenomeno particolarmente evidente dagli anni 2000 in poi.
Il riscaldamento globale ha giocato un ruolo cruciale in questa trasformazione. L’aumento delle temperature medie ha modificato i modelli di circolazione atmosferica, rendendo gli inverni mediamente più miti.
Non è raro osservare temperature che superano di 2-4°C le medie stagionali, con l’isoterma dello zero gradi che si sta spostando a quote sempre più elevate.
Nelle grandi città, il fenomeno è ulteriormente amplificato dall’effetto “isola di calore urbana”. Le aree urbane registrano temperature mediamente più alte rispetto alle zone rurali circostanti, con differenze che possono arrivare a 2-4°C, specialmente durante le ore notturne.
Questo effetto contribuisce ad accentuare il riscaldamento nelle città, rendendo ancora più rare le nevicate durante il periodo natalizio.
Un altro fattore determinante è rappresentato dalle variazioni del vortice polare. Quando questo è forte e ben definito, mantiene l’aria fredda confinata nell’Artico, contribuendo a inverni più miti in Italia.
Inoltre, si è osservata una tendenza verso una circolazione atmosferica dominata da correnti zonali di stampo atlantico, più miti, che favoriscono un trasporto costante di masse d’aria temperate verso l’interno del continente europeo.
Questi cambiamenti nella circolazione generale dell’atmosfera stanno rendendo sempre più frequente la presenza di anticicloni durante il periodo natalizio.
Il risultato è un quadro meteorologico invernale profondamente mutato, dove le nevicate a bassa quota diventano eventi sempre più rari e le temperature si mantengono spesso al di sopra delle medie stagionali storiche.
In conclusione, l’aumento della frequenza e dell’intensità degli anticicloni durante il periodo natalizio è il risultato di una complessa interazione tra fattori climatici globali e regionali. Questa trasformazione sta modificando non solo il clima, ma anche la percezione culturale del Natale in Italia, allontanandolo sempre più dall’immagine tradizionale di festa invernale caratterizzata da freddo e neve.
Mentre il cambiamento climatico continua a influenzare i modelli meteorologici, è probabile che questa tendenza persista, richiedendo un adattamento sia nelle aspettative che nelle tradizioni legate al periodo natalizio.