Sebbene permangano alcune incertezze riguardo all’intensità delle precipitazioni e agli accumuli totali, l’arrivo della perturbazione è ormai confermato da tutti i principali modelli meteorologici.
Tra questi, il modello americano GFS e il modello europeo ECMWF forniscono prospettive leggermente diverse sulla portata del fenomeno, mostrando differenze fisiologiche nella durata e nella profondità del ciclone.
Secondo le proiezioni del modello americano GFS, il maltempo interesserà gran parte del Sud e delle isole maggiori, con precipitazioni diffuse ma accumuli meno significativi rispetto a quanto suggerito dal modello europeo.
GFS prevede inoltre uno spostamento del ciclone verso ovest tra lunedì e martedì, il che porterebbe a un’attenuazione dei fenomeni sul meridione già all’inizio della prossima settimana.
In contrapposizione, ECMWF indica un ciclone più persistente sul basso Tirreno, che potrebbe provocare precipitazioni più intense e durature, in particolare nelle aree montuose.
Il fronte freddo inizierà a manifestarsi già nel pomeriggio di sabato 11, con un primo peggioramento delle condizioni meteorologiche e piogge diffuse su molte città del Sud Italia. L’afflusso di aria fredda da nord-est sarà determinante nella formazione di una depressione sul basso Tirreno, che scatenerà condizioni di forte instabilità tra domenica e lunedì.
Le precipitazioni più abbondanti sono attese su Basilicata, Campania, Puglia centrale e Calabria, dove si potrebbero registrare accumuli di oltre 100 mm in alcune zone. Al di sopra dei 600-700 metri di altitudine, queste precipitazioni si trasformeranno in neve, con abbondanti accumuli previsti sull’Appennino meridionale.
Le aree più colpite saranno le zone montuose, come il Pollino e la Sila orientale, dove si potrebbero superare facilmente i 100 cm di neve fresca in alta quota.
Il maltempo non risparmierà il medio Adriatico, seppur con minore intensità, mentre il Lazio sarà solo marginalmente interessato. In netto contrasto, il Nord Italia beneficerà di condizioni meteorologiche molto più stabili, grazie alla presenza di un campo di alta pressione che garantirà cieli sereni e tempo asciutto.
Questo scenario mette in evidenza il netto divario climatico tra le diverse regioni italiane durante questa fase, con il Sud e le aree appenniniche che si troveranno a fronteggiare condizioni particolarmente difficili, mentre il Nord godrà di una relativa tranquillità meteo.