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Che meteo Maggio sarà quello del 2025? Sconcerto tra esperti

Luca Martini di Luca Martini
30 Mar 2025 - 18:00
in A La notizia del Giorno, A Prima Pagina, A Scelta della Redazione, Meteo News
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Da diversi anni il mese di maggio in ITALIA sta mostrando segnali di profonda trasformazione. Se prima la stagione primaverile era sinonimo di clima mite, fioriture rigogliose e condizioni generalmente stabili, oggi assistiamo a fenomeni di instabilità sempre più marcati. Nel periodo che va dal 2013 al 2023, i dati sul meteo evidenziano una tendenza verso eventi estremi, con PRECIPITAZIONI torrenziali in alcune annate e ondate di CALDO anomalo in altre.

Il mese primaverile per eccellenza sta diventando un ibrido fra un autunno inoltrato e un’estate anticipata, con sbalzi di TEMPERATURE che talvolta sbalordiscono anche i meteorologi più esperti. Questo cambiamento si riflette non solo nelle abitudini della popolazione, ma incide anche sull’agricoltura e sulle infrastrutture.

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Negli ultimi dieci anni, il meteo di maggio si è spesso rivelato assai diverso da quello che molti ricordavano in passato. Tradizionalmente, maggio garantiva giornate sempre più lunghe, escursioni termiche moderate e scarse probabilità di maltempo prolungato. Oggi, invece, è frequente osservare una grande variabilità, con fasi di CALDO precoce e periodi in cui tornano condizioni quasi invernali.

L’analisi dei dati meteorologici conferma questo quadro: il maggio 2022 è stato uno dei più caldi dell’ultimo decennio, con picchi di 5 °C al di sopra delle medie stagionali. Al contrario, il 2019 e il 2023 hanno visto un ritorno del FREDDO inaspettato, con valori termici tipici di fine inverno, soprattutto al Nord. L’anno scorso, in particolare, ha lasciato un segno drammatico a causa dell’alluvione in EMILIA-ROMAGNA, dove in poche ore sono caduti oltre 300 mm di pioggia, con conseguenti danni ingenti ad abitazioni e infrastrutture.

 

Molte regioni dell’ITALIA, in special modo al Centro-Sud, erano solite vivere il mese di maggio come un perfetto raccordo tra i residui dell’inverno e l’avvicinarsi dell’estate. Da oltre un decennio, però, le ondate di MALTEMPO si presentano con maggiore frequenza proprio in questo periodo, provocando disagi e danni.

Si sono verificati casi di grandinate eccezionali, mentre i temporali violenti sono diventati più comuni anche in zone tradizionalmente meno esposte. L’alternanza quasi schizofrenica fra giornate tiepide e precipitazioni intense è il segnale di un profondo mutamento del clima. Se un tempo si pensava che un maggio piovoso fosse un’eccezione, oggi la regola sembra essere l’imprevedibilità, con conseguenze dirette su turismo, agricoltura e vita quotidiana.

 

Secondo molti esperti di CAMBIAMENTO CLIMATICO, le cause di questa evoluzione sono da ricercare nell’aumento costante della temperatura media terrestre. L’effetto serra amplificato dall’attività umana sta alterando la circolazione atmosferica su scala globale, con EUROPA e bacino del MEDITERRANEO particolarmente interessati da blocchi anticiclonici e correnti perturbate persistenti. La riduzione dei ghiacci artici, ad esempio, modifica il bilancio energetico dell’emisfero settentrionale, contribuendo a rendere il getto polare più sinuoso.

 

Questa maggiore ondulazione del jet stream consente alle perturbazioni di stazionare più a lungo sull’ITALIA, innescando piogge prolungate e fenomeni estremi. Allo stesso tempo, il riscaldamento del MEDITERRANEO fornisce energia ulteriore, favorendo la formazione di temporali particolarmente intensi, anche in un mese che, tradizionalmente, avrebbe dovuto mostrare un clima più tranquillo.

 

A concorrere alla trasformazione del meteo di maggio ci sono anche fenomeni legati ai cicli EL NIÑO e LA NIÑA nel PACIFICO equatoriale. Queste oscillazioni di temperatura delle acque marine influenzano la distribuzione dell’energia termica e, di conseguenza, la disposizione delle grandi correnti atmosferiche.

Nei periodi di EL NIÑO, la temperatura superficiale del PACIFICO equatoriale aumenta, con ripercussioni che possono favorire un clima più piovoso in alcune zone dell’EUROPA. Al contrario, LA NIÑA tende a far calare la temperatura delle acque, creando effetti diversi a livello planetario. Anche se non esiste una correlazione lineare e perfetta, l’andamento di questi fenomeni incide sulle precipitazioni in ITALIA, talvolta amplificando gli effetti dell’instabilità primaverile.

 

Guardando al futuro prossimo è lecito chiedersi che cosa ci aspetti per il maggio del 2025. I modelli attuali mostrano segnali di incertezza, ma diversi meteorologi suggeriscono che la tendenza a eventi estremi potrebbe confermarsi. Da un lato, un possibile ritorno di EL NIÑO potrebbe incrementare l’umidità atmosferica sul settore euro-mediterraneo, incentivando precipitazioni abbondanti. Dall’altro, se i blocchi anticiclonici dovessero dominare, alcune regioni potrebbero sperimentare periodi di CALDO fuori stagione.

Non è da escludere neppure un’alternanza marcata fra condizioni fresche e ondate di CALDO, in linea con quanto osservato di recente. Anche per maggio 2025, dunque, il meteo potrebbe regalare temperature oltre la media seguite da rapidi raffreddamenti. Tale variabilità è ormai parte integrante del nostro scenario climatico e potrebbe persino intensificarsi se la corrente a getto continuerà a mostrare oscillazioni accentuate.

 

La crescente imprevedibilità del meteo di maggio ha ripercussioni significative su più settori. L’agricoltura, per esempio, soffre di eventi estremi che possono danneggiare le colture in fioritura e compromettere i raccolti. Le precipitazioni violente, come quelle registrate in EMILIA-ROMAGNA nel 2023, mettono alla prova la solidità delle infrastrutture idriche e stradali, così come la sicurezza di intere comunità.

Anche il turismo ne risente. Molti scelgono maggio come periodo ideale per visitare le città d’arte o le località di mare, contando su un clima gradevole. Se però il mese diventa instabile, con piogge frequenti o CALDO anomalo, l’afflusso di visitatori potrebbe diminuire, causando effetti sull’economia locale.

 

La trasformazione del meteo di maggio è un segnale tangibile di quanto il CAMBIAMENTO CLIMATICO stia ridisegnando le stagioni. Per affrontare queste sfide, la RICERCA SCIENTIFICA si sta concentrando sulla realizzazione di modelli previsionali sempre più precisi. Comprendere come le correnti atmosferiche si comporteranno in futuro è essenziale per elaborare strategie di difesa del territorio e pianificare investimenti in opere di mitigazione.

 

Allo stesso tempo, la consapevolezza del pubblico deve crescere. Se un mese un tempo “tranquillo” come maggio può portare a fenomeni violenti, è cruciale che la popolazione sia informata e pronta a gestire emergenze idrogeologiche o ondate di CALDO anomalo. Le tecnologie di monitoraggio e allerta precoce, insieme a una cultura della prevenzione, possono fare la differenza in termini di vite umane salvate e riduzione dei danni economici.

 

 

Le politiche di riduzione delle emissioni e i tentativi di rallentare il riscaldamento globale potrebbero portare benefici sul lungo periodo, ma è improbabile che i risultati siano immediati ed in considerazione di politiche attuali, ogni attività svolta in passato, sarà cancellata dalle nuove realtà della politica. Nel breve termine, dovremo prepararci a un maggio che, proprio come negli ultimi anni, potrà rivelarsi capriccioso, alternando momenti di CALDO afoso a piogge particolarmente intense.

 

Se l’obiettivo è convivere con questa realtà, diventa indispensabile ripensare la pianificazione urbana, mettere in sicurezza i corsi d’acqua e adattare l’agricoltura a condizioni meteo meno prevedibili. Solo così si potrà ridurre l’impatto degli eventi estremi che, con ogni probabilità, non smetteranno di colpire il territorio italiano anche in futuro.

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