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Da NON crederci, arriva la NEVE in COLLINA

Federico De Michelis di Federico De Michelis
31 Mar 2025 - 11:55
in A La notizia del Giorno, A Prima Pagina, A Scelta della Redazione, Meteo News
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Aprile 2025 potrebbe trasformarsi in uno dei mesi primaverili più anomali e sorprendenti degli ultimi anni. Se molti si aspettavano un periodo mite, con giornate soleggiate e temperature in graduale rialzo, la realtà meteo si sta rivelando ben diversa. Anzi, le ultime proiezioni modellistiche confermano un quadro climatico del tutto instabile e, in certi casi, addirittura invernale. E non si tratta di un’esagerazione: le simulazioni numeriche più aggiornate indicano l’arrivo di un’intensa irruzione artica, che potrebbe coinvolgere gran parte dell’Europa centrale e orientale, compresa l’Italia.

 

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Meteo instabile: aprile peggio di marzo

Chi segue con attenzione l’evoluzione meteo sa bene che aprile è un mese capace di grandi colpi di scena. Non è raro, infatti, che in piena primavera si verifichino episodi di freddo intenso, spesso superiori, per severità, a quelli di marzo. In questo senso, si può dire che aprile sia meteorologicamente più “traditore” del mese che lo precede.

Basta ricordare l’aprile del 2021, quando un’ondata di freddo artico riuscì a scendere fino al Mediterraneo centrale, portando nevicate a quote collinari in molte zone d’Italia. Un evento che, a distanza di anni, resta ancora ben impresso nella memoria degli appassionati di meteo e non solo.

 

Cosa ci aspetta nella prima settimana di aprile 2025

A distanza di pochi giorni dal cambio di mese, i principali centri di calcolo meteorologici internazionali confermano un possibile blocco anticiclonico tra Europa occidentale e Scandinavia, che favorirebbe la discesa di una massa d’aria gelida dall’Artico. Tale dinamica impedirebbe il passaggio delle correnti atlantiche, creando le condizioni ideali per l’irruzione di aria molto fredda verso Europa centro-meridionale.

L’Italia rischia di diventare uno degli obiettivi principali di questa ondata gelida, con effetti piuttosto marcati soprattutto sulle regioni settentrionali, sulle aree interne del Centro e lungo l’Appennino.

 

Temperature in crollo: gelo anche di giorno

Il parametro più preoccupante, dal punto di vista meteo, riguarda proprio le temperature. Gli ultimi aggiornamenti suggeriscono un crollo termico importante, con valori ben al di sotto delle medie stagionali. Le massime potrebbero non superare i 5-7 gradi Celsius in molte città del Nord e dell’entroterra centrale, mentre durante la notte si registrerebbero gelate diffuse fino in pianura.

In alcuni casi, si potrebbe addirittura scendere sotto lo zero termico in zone collinari e rurali, con seri rischi per l’agricoltura, soprattutto per le colture già in fiore o in fase avanzata di crescita.

 

Neve in collina, ma non solo: rischio fiocchi anche in bassa quota

Con temperature così basse e l’arrivo di nuclei instabili, si potrebbero sviluppare temporali freddi capaci di generare precipitazioni nevose a quote insolite per il periodo. Non solo in collina, dunque, ma anche in aree di bassa quota, come le valli prealpine, alcuni fondivalle dell’Appennino e, localmente, perfino le periferie delle grandi città.

Dal punto di vista didattico, è importante sottolineare che, quando si verifica un contrasto tra una massa d’aria molto fredda e un suolo ancora relativamente caldo, l’energia in gioco può generare fenomeni convettivi, ovvero temporali, anche a carattere nevoso. È proprio questo il meccanismo che potrebbe abbassare ulteriormente la quota neve nei prossimi giorni.

 

Rischi per l’agricoltura e instabilità a lungo termine

L’aspetto più delicato di questa evoluzione meteo riguarda le conseguenze pratiche, soprattutto sul comparto agricolo. In primavera avanzata, molte colture risultano già in fase di sviluppo e non tollerano il ritorno del gelo. Le gelate notturne, accompagnate da possibili nevicate umide, potrebbero causare danni irreparabili a frutteti, vigneti, oliveti e colture orticole, specialmente in Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria e Piemonte.

Le previsioni meteo a medio-lungo termine non lasciano intravedere un rapido ritorno alla stabilità: dopo l’ondata fredda, potrebbe persistere un regime di instabilità atmosferica con nuvolosità variabile, piogge frequenti e temperature altalenanti.

 

I modelli meteo confermano: anomalie in arrivo su tutta l’Europa

Le anomalie termiche previste non riguarderanno solo l’Italia, ma una larga porzione del continente europeo. In particolare, le simulazioni modellistiche più avanzate, come quelle del modello ECMWF e del modello GFS, mostrano una vasta area sotto media termica che si estende dalla Russia fino alla Francia, coinvolgendo anche Germania, Polonia, Ungheria, Slovenia e i Balcani.

Secondo queste elaborazioni, il cuore dell’irruzione potrebbe interessare proprio l’Italia centrale e settentrionale, con venti freddi da nord-est e precipitazioni a carattere sparso. In Pianura Padana, le temperature potrebbero toccare i 2-3 gradi di minima, mentre in città come Firenze, Perugia o Torino, le massime difficilmente supererebbero i 7-8 gradi nei giorni centrali dell’evento.

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