L’Estate meteorologica si apre con un colpo di scena degno dei migliori ribaltamenti atmosferici: un’eccezionale ondata di calore subtropicale sta per investire la nostra penisola, trascinando con sé temperature roventi e nubi cariche di sabbia del deserto del Sahara. Una combinazione esplosiva che segna un’autentica rottura con la primavera appena trascorsa, spesso instabile e perturbata.
In arrivo il vero caldo
Dopo settimane dominate da piogge e cieli grigi, l’Italia si prepara a vivere un autentico stravolgimento meteo. Il protagonista di questo scenario sarà l’anticiclone africano, che si impossesserà di gran parte dell’Europa meridionale e inonderà l’Italia con masse d’aria calda subtropicale.
La presenza di questo gigantesco campo di alta pressione, estremamente stabile e duraturo, spingerà le temperature ben oltre le medie del periodo, sfiorando o superando i 35 gradi Celsius nelle zone interne di Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Anche Sardegna e Campania non saranno da meno, con valori massimi davvero estivi.
Il primo picco tra il 3 e il 7 giugno
Secondo le proiezioni aggiornate del modello climatico GFS, la prima ondata significativa di calore dovrebbe culminare tra Martedì 3 e Sabato 7 Giugno. In queste giornate, l’afa raggiungerà livelli particolarmente opprimenti, con la colonnina di mercurio che si avvicinerà ai 36 °C nelle aree interne e nei capoluoghi più esposti al soleggiamento.
Le regioni settentrionali, pur investite anch’esse dal caldo, saranno più vulnerabili a fenomeni d’instabilità. Temporali pomeridiani, localmente forti, potrebbero infatti interessare Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, soprattutto in corrispondenza dei rilievi e delle aree pedemontane.
Ma non sarà solo il caldo a rendere il meteo estremo nei prossimi giorni. Dalle vaste distese del Sahara occidentale, forti correnti sud-occidentali in quota stanno già iniziando a trasportare enormi quantità di sabbia desertica, diretta proprio verso l’Italia centro-settentrionale.
Tra il 6 e il 7 giugno, la concentrazione di polveri sahariane nei cieli italiani potrebbe superare i 3000 milligrammi per metro quadrato, valori che raramente si registrano a queste latitudini. Questo fenomeno trasformerà il cielo in un velo lattiginoso, con tonalità giallastre e rossastre, riducendo la visibilità e rendendo i paesaggi quasi surreali.
Piogge sporche?
Una parte di questa sabbia sospesa potrebbe ricadere al suolo, trascinata dalle piogge che interesseranno soprattutto il Nord Italia. È il fenomeno della cosiddetta “pioggia di fango”, che imbratterà auto, strade, vetri e superfici esterne, lasciando evidenti tracce del passaggio delle polveri africane.
Le regioni più colpite da questo mix tra sabbia e precipitazioni potrebbero essere Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte, ma nubi cariche di polveri si estenderanno anche su Toscana, Marche e Umbria.