Considerando quanto sta accadendo in questi giorni, ovviamente dal punto di vista meteo, il termine “svolta” fa un certo effetto.
Effetto amplificato anche dall’andamento di un intero mese, quello di gennaio, che per ora ha certificato l’assenza pressoché assoluta dell’inverno (eccezion fatta per le Alpi, dove la neve caduta ha assunto proporzioni d’eccezionalità). Volendo stilare un primo bilancio, assolutamente provvisorio, si parla di temperature costantemente – o quasi – al di sopra delle medie stagionali con clou proprio in questi giorni.
Eppure, è ovvio, l’inverno non è mica finito qui! Ha ancora spazio e tempo per risollevarsi, ha la possibilità di rifarsi con gli interessi ma affinché ciò accada deve necessariamente darsi da fare. E febbraio, da questo punto di vista, è un mese statisticamente propizio.
Certo, un conto è la statistica, un conto è la realtà. Troppo volte, nelle ultime settimana, abbiamo osservato mirabolanti scenari modellistici poi puntualmente disattesi. Per quale motivo? Semplice, perché anche i modelli matematici sottostanno alle leggi della natura, dell’atmosfera, un’atmosfera condizionata – pesantemente – da alcune dinamiche non favorevoli al freddo. Ma ora, con la maturità stagionale e diretti verso la primavera, il gelo potrebbe realmente depositarsi laddove ci interessa: Europa orientale e Russia.
Non è un caso che si stia parlando di ciò da giorni, non è un caso che anche i modelli comincino a fiutare qualcosa. Un qualcosa che avrebbe il sapore d’inverno fin sul Mediterraneo, un qualcosa che potrebbe segnare una svolta. Ma si sa, il condizionale è d’obbligo e quindi sarà necessario tenersi costantemente aggiornati. Vi aspettiamo…