Il primo assaggio di meteo tipicamente invernale lo abbiamo sperimentato di recente e ora l’attenzione è sempre più puntata a capire che Inverno ci aspetta. Manca ormai pochissimo all’inizio di Dicembre. Solo i sognatori e gli amanti di neve e gelo sperano in un Inverno memorabile.
La realtà con cui dobbiamo fare i conti è ben diversa e gli ultimi inverni stanno lì a dimostrarlo. Sarebbe quindi già un qualcosa di sensazionale se il prossimo Inverno potesse riportare la normalità perduta da diversi anni. Un Inverno semplicemente normale, con gli spazi per freddo e neve, sarebbe la novità assoluta.
Negli ultimi decenni il clima ha subito diverse trasformazioni, fino al riscaldamento sempre più accelerato recente. Un periodo importante, pensando ad Inverni d’altri tempi, risale agli inizi del XX secolo. Oltre cent’anni fa si susseguivano molto di frequente stagioni rigide e spesso nevose anche in pianura.
Bisogna necessariamente appigliarci al meteo del passato, per raffrontarlo a quello che viviamo questi anni, e predire anche il futuro. Per proiettarci in avanti è necessario conoscere il nostro clima e le sue fluttuazioni, ma ci serve una base di fondo: la normalità climatica che appare stravolta come non mai.
Gli inverni in Italia hanno cambiato davvero tutti i connotati e ora vedremo il memorabile Inverno del 1985, uno degli ultimi davvero glaciali non solo per Gennaio. Il clima è un concetto che serve a descrive le condizioni meteorologiche medie in una specifica area, nell’arco di una trentina d’anni.
Nessuna avvisaglia del grande gelo del Gennaio 1985
La prima parte di Dicembre del 1984 vedeva l’anticiclone dominare su buona parte dell’Europa. Questo comportò condizioni meteorologiche stabili, con la depressione d’Islanda confinata principalmente nell’Oceano Atlantico e in grado d’influenzare i paesi settentrionali del Continente, fino alla Scandinavia.
Erano condizioni tipiche di Dicembre nel momento in cui il Vortice Polare è più forte, nessuno poteva aspettarsi un’ondata di gelo storica. L’anticiclone russo, in quel Dicembre 1984, estese la sua influenza sulla pianura della Russia europea, con i massimi di gelo registrati verso il Mar Caspio.
Il vero elemento di novità era la previsione di uno Stratwarming entro fine novembre, che avrebbe potuto causare una destabilizzazione del Vortice Polare nelle settimane successive. Di conseguenza, alcune regioni del nostro Emisfero potevano sperimentare ondate di freddo potenzialmente significative.
L’indebolimento del Vortice Polare non comporta un generale raffreddamento nell’Emisfero, bensì la formazione di onde atmosferiche. Freddo o gelo interessano solo determinati territori, mentre altri risentono del caldo. L’annuncio dello Stratwarming non implicava nevicate o gelo sul nostro Paese.
Il regime di alta pressione prevaleva sull’Italia e su gran parte dell’Europa per oltre metà Dicembre, come potrebbe accadere anche quest’anno. La vera ondata di gelo si è scatenò più avanti nel mese nell’Europa Nord-Orientale, preludio a quello che sarebbe successo a seguire sul resto del Continente e sull’Italia.
L’utilità di un confronto con il 1984 sta nel fatto che l’analisi del clima passato resta di fondamentale importanza. Ogni annata ha le sue peculiarità ed è innegabile che il clima di questi anni si sia completamente stravolto. Gli estremi di gelo possono però sempre accadere anche in epoca così calda.