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Gennaio 2025 e Febbraio a rischio fiumi atmosferici con Neve Record

Federico De Michelis di Federico De Michelis
04 Gen 2025 - 17:45
in A La notizia del Giorno, A Prima Pagina, A Scelta della Redazione, Ad Premiere, Meteo News, Zoom
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Il clima globale sta subendo cambiamenti sempre più rapidi, e questi mutamenti si riflettono su fenomeni meteo che hanno assunto caratteristiche inedite e talvolta imprevedibili. Uno degli esempi più eclatanti è rappresentato dai fiumi atmosferici, che sono vere e proprie correnti d’aria in grado di trascinare imponenti perturbazioni cariche di umidità.

 

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Questi flussi scorrono principalmente lungo una fascia di altitudini intermedie, dove si generano aree di bassa pressione capaci di determinare alluvioni, tempeste e, in determinate condizioni, copiose nevicate. Il 2024 è stato un anno in cui abbiamo osservato più volte la presenza di fiumi atmosferici in ITALIA e in EUROPA centrale, con una serie di precipitazioni record che hanno interessato le regioni settentrionali e le zone interne di diversi Paesi del nostro continente.

 

Gli esperti di meteorologia sottolineano come questi fenomeni di grande intensità non si limitino solo alla stagione primaverile, autunnale, volendo anche estiva, ma sono visibili d’inverno. Quando questo accade, possono verificarsi nevicate estreme, soprattutto se l’aria fredda di origine polare interagisce con il flusso umido trasportato dai fiumi atmosferici. In questi ultimi mesi, una serie di proiezioni ha evidenziato che alcune aree del NORD AMERICA si trovano già sotto l’influenza di queste forti perturbazioni, e la loro estensione potrebbe interessare anche altre regioni del globo, inclusa l’area mediterranea.

 

La dinamicità dei fiumi atmosferici

I fiumi atmosferici sono noti per la loro variabilità e la difficoltà di prevederli con un lungo preavviso. Sebbene le previsioni a lungo termine siano spesso soggette a cambiamenti, i dati relativi a questo periodo mostrano una tendenza che, se confermata, potrebbe portare ulteriori precipitazioni anche sulla PENISOLA ITALIANA. Il fenomeno appare particolarmente preoccupante poiché non coinvolge un’unica regione, ma potrebbe interessare sia le VENEZIE sia l’area che va verso sud, proseguendo lungo la Penisola italiana fino ad arrivare a SARDEGNA e SICILIA.

 

Questa situazione meteorologica si inserisce in un contesto di temperature che, secondo alcuni modelli matematici, potrebbero situarsi frequentemente sotto la media stagionale. Ciò significa che le perturbazioni cariche di umidità potrebbero scontrarsi con masse d’aria più fredde, generando nevicate poderose, soprattutto nei settori montuosi. Le ALPI e le zone appenniniche potrebbero essere le più esposte a questo tipo di evento, con episodi di neve eccezionale.

 

Come nascono e si evolvono i fiumi atmosferici

Un fiume atmosferico è un canale dinamico di aria molto umida che scorre da aree calde (o subtropicali) verso latitudini più elevate, dove incontra valori termici inferiori. La condensazione del vapore acqueo può provocare piogge o nevi intense. Il punto cruciale è comprendere come questi flussi si strutturino in modo da trasportare grandi quantità di umidità, permettendo il formarsi di sistemi perturbati di vasto raggio.

 

Spesso, i fiumi atmosferici sono associati a potenti cicloni extratropicali, che si generano quando l’aria calda entra in conflitto con l’aria più fredda delle latitudini settentrionali. Nel momento in cui il ciclone si approfondisce, la circolazione dei venti può veicolare l’umidità su distanze impressionanti, alimentando precipitazioni che, a seconda delle condizioni di temperatura, possono trasformarsi in piogge torrenziali o intense nevicate.

 

Il 2024 come anno di svolta

Nel corso del 2024, si sono verificati eventi di precipitazioni record in EUROPA centrale e nel Nord della PENISOLA ITALIANA, eventi che hanno messo in luce la potenza dei fiumi atmosferici. Le condizioni di riscaldamento globale agiscono come fattore aggravante, poiché mari più caldi aumentano la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, generando così correnti più cariche di umidità. Questo scenario, già di per sé allarmante, viene ulteriormente aggravato da tempeste e perturbazioni che possono verificarsi in maniera reiterata.

 

L’effetto risultante è stato, in diverse occasioni, quello di alluvioni lampo, frane e fenomeni di dissesto idrogeologico, soprattutto in aree dove le infrastrutture non sono predisposte a gestire eventi meteorologici di tale intensità. Il rischio di un aumento di questi fenomeni nei prossimi anni rende urgente un approccio che coniughi l’analisi scientifica a strategie di adattamento e di contenimento dei danni.

 

Le previsioni per l’inverno e l’inizio del 2025

La stagione invernale non è esente dal potere distruttivo di questi fiumi atmosferici. Quando masse d’aria molto umida si scontrano con correnti fredde, le nevicate possono essere poderose, specialmente nelle zone montuose come ALPI e APPENNINI. Secondo le proiezioni per i prossimi 30 giorni, la situazione in ITALIA potrebbe mostrare un eccesso di precipitazioni, in particolare dal Nord-Est fino al Sud della nazione, comprendendo SARDEGNA e SICILIA.

 

Tale scenario acquisisce maggiore rilevanza se si considera che, secondo alcuni modelli matematici, le temperature medie potrebbero scendere al di sotto della norma stagionale. Questo contesto aumenterebbe la probabilità di nevicate, con accumuli significativi in diverse zone del Paese. Il mese di febbraio, in particolare, rappresenta un periodo critico, poiché l’aumento dei contrasti termici tra aria fredda e masse d’aria più miti provenienti dal Mediterraneo potrebbe intensificare la formazione di cicloni e perturbazioni di grande portata.

 

Nelle regioni montuose e potenziali nevicate da record

Le aree montane sono le più esposte a questi episodi di nevicate eccezionali. La combinazione tra fiumi atmosferici carichi di umidità e temperature più basse può generare cumulate di neve decisamente superiori alla media storica. In particolare, la fascia appenninica e le ALPI potrebbero sperimentare tempeste di neve in grado di creare situazioni critiche.

 

Alcuni esperti non escludono nevicate epocali: il termine indica eventi che potrebbero entrare a far parte degli annali meteorologici per l’entità del manto nevoso accumulati in tempi relativamente brevi. Se le previsioni verranno confermate, l’inverno 2024-2025 potrebbe rivelarsi anche nevoso.

 

L’importanza delle previsioni a lungo termine

Nonostante l’incertezza intrinseca delle previsioni a lungo termine, la loro rilevanza diventa cruciale per identificare le linee di tendenza e prepararsi a potenziali eventi estremi. È importante sottolineare che queste proiezioni non vanno interpretate come un semplice bollettino meteorologico giornaliero, ma come un segnale che indica la possibile evoluzione del tempo su scale temporali più ampie.

Grazie ai progressi tecnologici e all’incremento delle risorse informatiche, i modelli di climatologia sono sempre più accurati nel delineare i pattern sinottici che potrebbero verificarsi. Tuttavia, l’atmosfera resta un sistema complesso, e variazioni anche minime nelle temperature marine o nelle correnti a getto possono influenzare notevolmente lo sviluppo di perturbazioni.

 

Conclusioni finali

Il clima del nostro pianeta è in costante evoluzione, e i fiumi atmosferici rappresentano uno degli aspetti più esemplificativi di tale cambiamento. Il 2024 ha fatto registrare ripetuti episodi di piogge eccezionali e nevicate oltre la norma in EUROPA e in ITALIA, evidenziando quanto sia cruciale monitorare questi fenomeni. La prospettiva di un incremento delle precipitazioni nel corso dei prossimi 30 giorni, unita a temperature potenzialmente inferiori alle medie stagionali, pone la possibilità di nevicate poderose, in particolare in aree come le ALPI e l’APPENNINO.

 

È anche importante evidenziare che il mese di febbraio 2025, caratterizzato da pronunciati contrasti termici, potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori tempeste di neve. Sebbene la predicibilità dei fiumi atmosferici a lungo termine presenti ancora notevoli incertezze, l’esperienza del 2024 e le proiezioni attuali indicano la necessità di prestare grande attenzione alle evoluzioni meteorologiche.

 

In definitiva, parlare di nevicate epocali non è fuori luogo, poiché la combinazione tra cambiamento climatico, correnti umide e ondate di aria fredda può dar vita a perturbazioni di notevole portata. Siamo quindi di fronte a un inverno che potrebbe riservare sorprese in termini di precipitazioni e accumuli, non solo in ITALIA ma in varie zone dell’EUROPA. La comunità scientifica raccomanda di seguire con attenzione gli aggiornamenti provenienti dai centri di ricerca e dagli organi ufficiali, poiché prepararsi in anticipo può fare la differenza nel ridurre i rischi e i danni correlati a questi eventi estremi.

 

La questione dei fiumi atmosferici è dunque estremamente attuale e, considerata la crescente variabilità del clima, è probabile che assisteremo sempre più spesso a episodi di alluvioni, nevicate record e tempeste di particolare intensità. Soltanto un monitoraggio costante, e servizi meteo efficenti, potranno comunicare preventive previsioni.

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