
I flussi d’aria più calda, provenienti dalle regioni desertiche del Nord Africa, ha regalato all’Italia giornate insolitamente miti per il cuore dell’inverno. Questo fenomeno ha determinato un aumento delle temperature ben oltre le medie stagionali, con valori che si sono attestati 4-6°C al di sopra della norma. Su molte aree del Paese si è percepita un’atmosfera quasi autunnale, più che invernale, grazie a massime elevate, soprattutto nelle zone costiere e in pianura, dove il caldo anomalo è stato particolarmente evidente.
Le regioni insulari, come Sardegna e Sicilia, hanno tratto il massimo beneficio da questa corrente di aria calda. Qui il cielo è rimasto prevalentemente sereno, con temperature massime che in alcune località hanno superato i 18°C, facendo assaporare ai residenti e ai visitatori un anticipo di primavera.
Il meteo cambia volto: l’arrivo delle correnti artiche
Questo quadro di relativa stabilità e calore è però destinato a mutare rapidamente. A partire da Sabato 11 Gennaio, una massa di aria fredda di origine artica farà il suo ingresso nel Mediterraneo, portando un abbassamento significativo delle temperature su tutto il territorio nazionale. Gli esperti prevedono un calo termico compreso tra 8 e 10°C, che riporterà il clima a condizioni pienamente invernali.
Nelle regioni del Nord, l’irruzione fredda determinerà gelate notturne diffuse, con le minime che scenderanno spesso sotto lo zero, anche nelle zone pianeggianti. Sulle coste adriatiche, i venti di Bora accentueranno la sensazione di freddo, rendendo le giornate ancora più rigide. Al Centro e al Sud, sarà la Tramontana a dominare la scena, portando un netto calo delle temperature su tutte le aree esposte, comprese quelle costiere.
Neve e fenomeni estremi: gli effetti del gelo
L’arrivo delle correnti artiche porterà con sé non solo un abbassamento termico, ma anche fenomeni meteorologici significativi, tra cui nevicate a basse quote. Nel Nord Italia, in regioni come Lombardia e Piemonte, si attendono nevicate nelle aree prealpine, con possibili accumuli anche significativi. Al Centro, in regioni come le Marche e l’Abruzzo, la neve potrebbe scendere fino a 400-500 metri, se non più in basso, imbiancando colline e zone montuose.
Anche il Sud sarà interessato da questa irruzione di aria gelida, con nevicate che potrebbero riguardare l’Appennino meridionale, soprattutto oltre i 700 metri. Le condizioni saranno particolarmente rigide nelle aree interne, dove il freddo sarà amplificato dai venti settentrionali.
Sardegna e Sicilia: tra piogge e venti forti
Le isole maggiori, Sardegna e Sicilia, vivranno un meteo più instabile e variabile. Sono previste piogge sparse, alternate a momenti di cielo sereno. Tuttavia, i venti intensi di Tramontana e Maestrale porteranno un deciso calo delle temperature, con effetti più marcati nelle zone interne, dove il clima rigido si farà sentire anche nelle ore centrali della giornata.
Questa transizione dal caldo anomalo al freddo intenso rappresenta un classico esempio delle dinamiche invernali italiane, caratterizzate da rapidi cambiamenti e contrasti estremi tra periodi miti e fasi gelide.