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Meteo estate 2025: l’Italia entra nella FASE TROPICALE

Piero Luciani di Piero Luciani
17 Giu 2025 - 16:30
in A La notizia del Giorno, A Prima Pagina, A Scelta della Redazione, Meteo News
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Non è più una metafora, né un eccesso da climatologi allarmisti: il clima italiano si sta tropicalizzando, e l’estate 2025 ne è la dimostrazione più evidente. Non si tratta di un cambiamento improvviso, né di una transizione verso condizioni simili a quelle dei Caraibi, ma di una mutazione progressiva e profonda, già in corso, che sta trasformando le stagioni, le piogge, le temperature e persino la nostra percezione del tempo atmosferico.

 

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Un’Italia sempre più lontana dal clima temperato

Non viviamo ancora in un vero clima tropicale, ma ci stiamo allontanando a grandi passi da quello tipico delle medie latitudini. Le stagioni miti, le piogge distribuite e gli inverni rigidi stanno lasciando il posto a lunghi periodi caldi, improvvise ondate di calore e piogge concentrate in episodi violenti.

Come indicato da numerose pubblicazioni del Copernicus Climate Change Service e dall’IPCC, le fasce climatiche globali stanno scivolando verso nord, facendo dell’area mediterranea una nuova zona subtropicale instabile. E l’Italia, per la sua posizione e conformazione, è tra i Paesi più esposti.

 

Temperature oltre la media: settimane intere fuori norma

Sempre più spesso le temperature superano le medie climatiche trentennali, con scarti anche di 4 o 5 gradi. Il dato preoccupante non è solo il picco in sé, ma la durata delle anomalie: intere settimane, a volte mesi, in cui si registrano valori anomali giorno dopo giorno.

Ci si abitua al caldo, si dimentica il freddo. E intanto le medie di riferimento vengono aggiornate al rialzo, mascherando il cambiamento e rende difficile percepirlo come anomalo, quando invece lo è profondamente. L’assuefazione è uno degli effetti collaterali più subdoli della tropicalizzazione.

 

I ghiacciai si ritirano, la neve è sempre più rara e instabile

Uno dei segnali più drammatici è la scomparsa progressiva dei ghiacciai alpini, che perdono ogni anno metri di spessore. Le nevicate in pianura sono diventate eventi marginali, sempre più rari e brevi. In molte città del Nord Italia, la neve si limita a una spolverata notturna, se arriva.

Anche nelle aree interne e nelle Isole, la neve si ritira verso le quote più alte, spesso sciolta rapidamente dalla pioggia o da un improvviso rialzo termico. L’inverno si trasforma in una stagione breve, instabile e poco incisiva.

 

Precipitazioni violente e irregolari: piove troppo o nulla

Altro segnale chiaro: le piogge non stanno scomparendo, ma si fanno sempre più intense, concentrate e irregolari. In molte località italiane si sono registrati record di pioggia in meno di un’ora, fenomeni che portano allagamenti, smottamenti e gravi danni.

A questo si alternano lunghi periodi di siccità, che mettono in crisi i sistemi agricoli, le falde idriche e i boschi. L’equilibrio idrico è sempre più fragile e incapace di sostenere le esigenze ambientali e sociali.

 

Neve abbondante non vuol dire inverno rigido: l’inganno climatico

Può nevicare tanto, certo, ma non significa che faccia freddo davvero. Gli episodi nevosi intensi si spiegano con la maggiore umidità atmosferica e con l’elevata energia disponibile nell’aria, ma non sono segno di un ritorno al clima del passato. Anzi, sono l’effetto di una nuova instabilità, dove i fenomeni estremi si concentrano in brevi finestre temporali.

Il caso di NOVEMBRE 2024, con nevicate record in Svizzera, Germania, Austria e Repubblica Ceca, ha colto molti di sorpresa, ma è perfettamente coerente con l’attuale deriva climatica: eventi sempre più intensi, ma isolati e inseriti in un contesto complessivamente più caldo.

 

Estate 2025: un esempio vivido del cambiamento in atto

Dopo un breve intermezzo fresco causato da una goccia fredda, il mese di GIUGNO 2025 si sta rivelando uno dei più caldi degli ultimi anni. L’anticiclone subtropicale ha ripreso posizione sopra il Mediterraneo, portando temperature torride nel Centro-Nord, con punte oltre i 38 gradi nel NORD-EST e notti tropicali nelle aree urbane.

Tutto questo è parte di una nuova normalità meteo: un’estate che assomiglia sempre più a quella nordafricana, con caldo prolungato, umidità, instabilità violenta e un clima che sfugge ai vecchi schemi.

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