In questo periodo dell’anno si inizia a parlare del Vortice Polare. Lo si osserva, si analizzano i singoli movimenti, si scrutano le dinamiche atmosferiche conseguenti e si cerca di stilare una tendenza meteo meteoclimatica stagionale.
Recentemente si parlò di alcuni precoci disturbi che avrebbero potuto avere dei contraccolpi importanti a cavallo tra fine ottobre e novembre. Quando parliamo di disturbi facciamo riferimento agli impulsi d’aria calda che partono dal basso e che si propagano verso l’alto. Dalla troposfera alla stratosfera, per essere più precisi.
Il Vortice Polare è una struttura ciclonica sostenuta da aria gelida, ed eventuali intrusioni d’aria calda modificano profondamente la struttura. Talvolta le intrusioni d’aria calda possono essere reiterate e talmente intense da provocare il decentramento del Vortice (che solitamente staziona sulla verticale del Polo Nord) o addirittura la rottura.
Lo split del Vortice Polare.
Se avviene la rottura, i vari nuclei del Vortice Polare possono scivolare verso sud con effetti talvolta clamorosi, con ondate di gelo che vagano sparse e caoticamente nel nostro Emisfero. Talvolta interessano anche l’Italia, come ad esempio avvenne nell’inverno del 1985.
Quest’anno, così come il 2020, abbiamo La Nina. Statisticamente gli Inverni condizionati da questo fenomeno di raffreddamento delle acque del Pacifico Equatoriale hanno alte probabilità di vedere disturbi imponenti del Vortice Polare. Se poi ci aggiungiamo altri pattern climatici quali ad esempio la QBO, le probabilità che il Vortice possa splittare, crescono.
Significa che l’Inverno 2021/2022 potrebbe proporci episodi invernali di un certo peso, ovviamente sparsi nel nostro Emisfero. Alcune proiezioni, quelle americane ad esempio, vedrebbero il Mediterraneo preda di ripetuti assalti ciclonici con precipitazioni abbondanti, mentre altri centri di calcolo puntano con decisione verso un surplus nivometrico in alcune regioni d’Italia.
Per ora, però servirebbero le piogge, quelle autunnali, per intenderci, che invece si celano con un marcato deficit pluviometrico.
Fatto sta che l’Inverno che avremo, ha il potenziale di avere minacce di ondate di gelo che vaganti per il nostro Emisfero, ci raggiungano. Inoltre, i cambiamenti climatici, come il riscaldamento dell’artico, potrebbero aumentare ancor più possibili ondate di gelo.
Discussion about this post