La COP26 ha non solo funto da palcoscenico per negoziazioni cruciali ma ha anche ospitato eventi significativi focalizzati sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel combattere i cambiamenti climatici. Sin dal 2019, Climate Change AI (CCAI), un’organizzazione dedicata all’unione tra lotta ai cambiamenti climatici e IA, ha catalizzato discussioni sull’impiego cosciente e mirato di queste tecnologie. L’evento “AI for Climate Action”, tenutosi presso il padiglione tedesco, è stato un esempio lampante del potenziale dell’IA nel comprendere e agire nei confronti dei cambiamenti climatici.
Nel suo impegno, CCAI si è affiancata a partner strategici per enfatizzare l’importanza di distinguere tra le soluzioni realistiche e le mere speculazioni tecnologiche. Durante la COP26, è stato anche svelato un report preparato in collaborazione con il Global Partnership on AI (GPAI), volto a delineare raccomandazioni politiche per promuovere l’applicazione dell’IA in contesti climaticamente rilevanti.
Le presentazioni e le discussioni vertevano su casi d’uso dove l’IA è già stata implementata con successo in ambito ambientale, come la gestione e la ricerca nel sistema energetico, l’aiuto umanitario e le risposte di emergenza alle inondazioni, e la pianificazione e la gestione del traffico nei futuri sistemi ferroviari. Questo ha posto le basi per successive discussioni sulle strategie di governance dell’IA nel contesto della lotta ai cambiamenti climatici, esaminando le opportunità e le sfide legate a soluzioni basate sull’IA.
Il secondo evento significativo, “A Clearer Picture: Towards Radical Transparency in Measurement, Reporting and Verification of Climate Action with AI”, ha concentrato l’attenzione sull’IA nel contesto della misurazione, della segnalazione e della verifica degli obiettivi climatici, noti come MRV. È stato sottolineato come l’IA, insieme a tecnologie come i satelliti e la blockchain, possa aumentare la trasparenza e la responsabilità nelle iniziative di MRV, offrendo alle istanze decisionali un’alternativa indipendente ai resoconti autodichiarati dai paesi.
La capacità dell’IA di elaborare quantità massicce di dati, insieme al contributo di comunità locali e popolazioni indigene nella co-progettazione di soluzioni di monitoraggio basate sull’IA, rappresenta una direzione promettente verso un’azione climatica più efficace e inclusiva. Fondazioni come l’XPrize evidenziano come la collaborazione interdisciplinare e l’applicazione etica dell’IA possono amplificare l’efficacia delle strategie diramate.
Sebbene l’intelligenza artificiale offra strumenti potentissimi nella lotta ai cambiamenti climatici, essa non rappresenta di certo una soluzione definitiva ma piuttosto una componente di un ampio raggio di interventi necessari. L’eco positivo che ha risuonato tra i delegati della COP26 sugli eventi e le sessioni organizzate da CCAI testimonia la crescente consapevolezza dell’importanza di approcci basati sulla scienza e l’etica.
L’impegno e il sostegno ricevuti per realizzare questi eventi hanno sottolineato l’impellente bisogno di informazioni e soluzioni basate su dati affidabili e scientificamente validi, allo scopo di equipaggiare i decisionisti ai più alti livelli con gli strumenti necessari per navigare la complessità della crisi climatica.
In un mondo dove ogni azione conta e dove il tempo per intervenire si riduce drasticamente, l’unione tra scienza, tecnologia e collaborazione internazionale emerge come il percorso più promettente per contrastare efficacemente i cambiamenti climatici e guidare il nostro pianeta verso un futuro più sostenibile e giusto per tutti.