Durante la guerra, la possibilità di un attacco tedesco con armi chimiche spinse il Regno Unito a intensificare le ricerche nel settore. La Germania, grazie alla sua industria chimica all’avanguardia, rappresentava una minaccia concreta, avendo già impiegato gas mostarda nella Prima Guerra Mondiale. Gli scienziati del laboratorio segreto di Porton Down furono incaricati di studiare armi chimiche e biologiche.
L’antrace, causato dal batterio Bacillus anthracis, attirò l’attenzione degli scienziati. Questa malattia infettiva può colpire il bestiame e gli esseri umani attraverso inalazione, ingestione o contatto con spore. I sintomi comprendono febbre alta, difficoltà respiratorie, nausea, sudorazione eccessiva e stanchezza estrema. L’infezione non trattata è spesso letale.
Nel 1942, dopo prove in laboratorio, l’isola di Gruinard fu scelta come sito per esperimenti in ambiente reale, grazie alla sua isolamento geografico. Nel primo test, circa 60 pecore furono collocate a diverse distanze da un contenitore di antrace, fatto esplodere. Tutte le pecore morirono rapidamente. Successivamente, furono condotti ulteriori esperimenti con bombe cariche di antrace sganciate da aerei.
Gli scienziati, indossando tute protettive HAZMAT, analizzavano regolarmente i cadaveri delle pecore per studiare gli effetti della malattia. Nonostante le affermazioni governative secondo cui questi esperimenti fossero esclusivamente difensivi, furono elaborati piani offensivi. Uno di essi, chiamato Operazione Vegetarian, prevedeva la diffusione di torte infette nei campi di bestiame tedeschi per distruggere le scorte alimentari e infettare migliaia di persone.
Al termine della guerra, l’isola rimase altamente contaminata a causa della longevità delle spore di antrace, capaci di rimanere attive nel suolo per decenni. L’accesso all’isola fu severamente limitato, e i residenti locali soprannominarono Gruinard un “mostro contaminato”, esprimendo malcontento per la situazione.
Negli anni ’80, il governo britannico avviò un programma di bonifica intensiva dell’isola. Le operazioni includevano la decontaminazione del suolo con una soluzione di acqua di mare e formaldeide, applicata in grandi quantità. Questo trattamento richiese 50 litri di soluzione per ogni metro quadrato di terreno.