Nell’immaginario collettivo il periodo natalizio è ormai associato all’alta pressione, al sole e al clima mite, quindi ad un meteo tutto sommato piacevole. Una deriva pessimistica a volte difficile da superare, anche figlia dei cambiamenti climatici che stiamo sperimentando.
Chiariamo subito, non vogliamo avere la presunzione di fare delle previsioni certe per Natale, ma analizzeremo insieme quella che è la linea di tendenza che emerge dai principali modelli numerico previsionali.
Ci sono almeno tre distinte fasi meteorologiche identificabili da qui e per i prossimi 15 giorni. Nel weekend una perturbazione in discesa dal nord Atlantico, aggancerà la goccia fredda mediterranea spostatasi sulla Penisola Iberica per poi scivolare lungo lo Stivale, portando piogge, una nuova diminuzione delle temperature specie sul versante adriatico e nevicate sui rilievi appenninici. Insomma meteo ancora dinamico.
All’inizio della prossima settimana, il veloce passaggio perturbato lascerà il posto ad una decisa rimonta dell’alta pressione in sede mediterranea: si entra nella seconda fase. l’Italia godrà di un tempo mite e stabile per almeno 5 giorni, dal 15 al 20 di dicembre. Le temperature, in risalita, si porteranno in questa fase di qualche grado sopra le medie del periodo. Alta Pressione d’inverno però non è sempre sinonimo di bel tempo: lo sanno bene gli amici padani, consapevoli che a fare loro compagnia sarà la nebbia.
Per la terza decade di dicembre, i modelli numerico previsionali vedono nuovamente l’Atlantico protagonista con il suo flusso perturbato, che dalla Penisola del Labrador piloterà onde perturbate in serie sin verso il Mediterraneo. Proprio in corrispondenza del periodo natalizio poi, un erezione dell’alta pressione delle Azzorre verso latitudini più settentrionali in aperto Oceano, favorirebbe la discesa sull’Europa centrale e sul Mediterraneo di aria più fredda, stavolta di estrazione artico-marittima, con annessa ciclogenesi e fase di maltempo sulla nostra Penisola. Sarebbe questa la terza fase di cui parlavamo.
In sintesi, dopo un veloce passaggio perturbato nel weekend e la successiva seppur breve fase meteo stabile, salirà nuovamente in cattedra l’Atlantico, con un flusso perturbato che diventerà via via più freddo proprio in corrispondenza del Santo (e bianco?) Natale.
Ci ritorneremo.