
Il Centro Meteo Americano ci propone previsioni dell’evoluzione atmosferica con il modello matematico GFS sino a 15 giorni di validità. E ciò che vediamo non è altro che caldo verso l’Italia ed il Mediterraneo per un periodo eccessivamente ampio.
Gli studiosi avevano già sottolineato come la fascia tropicale estiva si fosse estesa più a nord negli ultimi decenni, incrementando durata e intensità delle ondate di calore provenienti dal Nord Africa, che per le aree mediterranee derivano dal deserto del Sahara.
Il modello matematico sarà pur da confermare nelle proiezioni che vanno verso il lungo termine, ma in una visione d’insieme, propone la persistenza della calura per i prossimi 15 giorni. E ciò è preoccupante per le temperature previste.
Il clima del Mar Mediterraneo e dell’Italia non è tropicale, quantomeno per il momento. Tuttavia, durante la stagione estiva presenta caratteristiche che hanno delle peculiarità con il clima, per l’appunto tropicale. Ma anche su ciò è utile fare delle nette distinzioni. Il clima tropicale è solitamente umido, e la stagione estiva è accompagnata dal culmine annuale delle precipitazioni. Il nostro, perciò, che d’estate presenta invece il minimo di pioggia annuale, resta una sorta di ibrido tra clima mediterraneo (asciutto estate) e tropicale per le alte temperature. Ma più che altro influenzato dal deserto del Sahara.
Con le temperature così alte attese nelle prossime settimane, comincerà l’attesa di refrigerio, che in giugno può tardare a venire. Il refrigerio potrebbe manifestarsi per effetto dell’estremizzazione climatica, semmai dovesse ribaltare tutto, con un vero e proprio soqquadro, irrompendo verso il Mar Mediterraneo con aria artica. Tutto ciò non è impossibile in un contesto di clima sempre più estremo.
Vorremmo sottolineare come soprattutto nel medio e lungo termine, la temperatura attesa alla quota di circa 1500 m, viene prevista altissima, su un’area eccessivamente estesa. Parliamo di oltre i 20°C a 850 hPa, ma con la prevalenza media di +25°C.
Dall’altra parte però, sottolineiamo come l’influenza dell’Artico possa invece determinare un’altra forma di eventi meteo estremi, soprattutto nelle zone di confine tra masse d’aria tropicale è quella più fredda che viene da Nord. Perciò sia sull’Europa centrale che a tratti anche verso il Nord Italia, specie le regioni alpine prealpina, si potrebbero avere eventi temporaleschi molto intensi.