
Gelo sì, gelo no. Questo, ultimamente, il dilemma che assale i meteo appassionati. I più preparati sanno fin troppo bene che per poter sciogliere la prognosi occorrerà pazientare un pochino, tuttavia alcuni interessantissimi segnali sono già stati lanciati.
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I modelli previsionali, chi più chi meno, hanno manifestato la volontà di cambiamento. Ricordate il bivio di metà gennaio? Ebbene sì, ormai ci siamo. Lo si evince dall’analisi modellistica, lo si evince dalle proiezioni dei centri di calcolo internazionali che da qualche giorno a questa parte dipingono scenari tutt’altro che primaverili.
Ne abbiamo letto di tutti i colori: Inverno finito, Inverno stop, sempre il solito Inverno. Invece no, il nostro invito alla prudenza nell’emettere sentenze è ancora valido.
Possiamo dirvi quanto segue: il Vortice Polare è fortissimo, è vero, ma non sembra essere in grado di condizionare negativamente la troposfera. Anzi, la troposfera sembra voler reagire all’opposto, innescando nuovi intensi disturbi che potrebbero disinnescare la potenza del Vortice Polare. Occhio, perché qui si sta parlando di qualcosa di grosso.
Potremmo assistere, nel peggiore dei casi (o migliore, a seconda dei punti di vista) all’esplosione del Vortice. Con ciò non vi stiamo dicendo che il gelo arriverà sicuramente in Italia, ma vi stiamo dicendo che potrebbero moltiplicarsi le occasioni per eventi invernali davvero coi fiocchi.
Quindi, alla fin dei conti, perché sostenere che il gelo non potrà arrivare? Chi lo dice? Non c’è nulla che possa proibire alla natura di fare ciò che vuole, figuriamoci le sentenze sparate a caso. Attenzione, perché da qui a qualche settimana potremmo ritrovarci qui, tutti insieme, a discutere di bel altre dinamiche. Non certo primaverili.