(TEMPOITALIA.IT) La prospettiva per il mese di LUGLIO 2025 si fa sempre più rovente, e non solo in senso metaforico. Le proiezioni diffuse negli ultimi giorni dal Centro Meteorologico Europeo ECMWF delineano uno scenario meteorologico che appare drammaticamente caldo. Le mappe stagionali aggiornate mostrano una tendenza verso temperature ben superiori alla media climatica, specie sull’Europa meridionale e nel cuore del bacino del Mediterraneo.
Una situazione già bollente: Giugno come trampolino del caldo
Il mese di GIUGNO, già iniziato con temperature anomale, ha visto l’Italia soffrire il caldo più del previsto, in particolare il Nord Italia, dove la combinazione tra assenza di ventilazione, urbanizzazione e afflusso di aria subtropicale ha creato condizioni quasi stazionarie di afa. Al contrario, il Sud, e in particolare la Sicilia, ha avuto finora un respiro più gestibile, anche se non mancano le eccezioni locali.
Il mare Adriatico settentrionale, però, lancia un campanello d’allarme serio: le temperature superficiali dell’acqua hanno già raggiunto i 26°C, un valore che tipicamente si riscontra a fine AGOSTO, segno inequivocabile di un oceano che si sta riscaldando in anticipo e con maggiore intensità. La World Meteorological Organization (WMO) ne ha confermato la tendenza, indicando un incremento delle anomalie marine a livello globale.
Cosa aspettarsi per Luglio 2025: caldo intenso e duraturo
I modelli fisico-matematici stagionali elaborati da ECMWF e affiancati dalle proiezioni del NOAA – National Centers for Environmental Information (NCEI) preannunciano per LUGLIO 2025 un mese di caldo estremo, con la concreta possibilità che un’ondata africana possa investire con forza la Penisola Iberica, la Francia e successivamente l’Italia.
Le temperature previste potrebbero superare i 40°C, con picchi fino a 43°C in SARDEGNA, e anomalie termiche fino a +4°C rispetto alle medie climatiche del trentennio 1991-2020. Le aree più a rischio saranno quelle interne e continentali, come la Val Padana, l’entroterra toscano e le zone collinari dell’Italia centrale, che potrebbero affrontare giorni consecutivi senza una reale diminuzione notturna delle temperature.
Heat Dome e umidità tropicale: i nuovi estremi italiani
Uno degli scenari possibili – e sempre meno eccezionali – è quello del cosiddetto Heat Dome, o “cupola di calore”, un anticiclone statico che intrappola l’aria calda come sotto una campana di vetro invisibile, impedendo il rimescolamento dell’aria e ostacolando le precipitazioni. L’ECMWF, sul proprio blog scientifico ufficiale, ha evidenziato come proprio questo tipo di configurazioni sia stato alla base di molte delle più devastanti ondate di calore in Europa negli ultimi 5 anni.
A peggiorare il quadro vi è il fattore umidità. Durante l’estate 2023, proprio nei giorni più critici di LUGLIO, punti di rugiada fino a 28°C sono stati registrati in Val Padana e lungo il litorale tirrenico. Questo valore è tipico del clima del Sud-Est Asiatico, ed è altamente pericoloso per la salute, perché impedisce al corpo umano di raffreddarsi tramite la sudorazione. Il rischio di colpi di calore e stress termico acuto aumenta esponenzialmente.
L’impatto sulla salute pubblica: migliaia di vittime potenziali
Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, solo nel 2023 si sono registrati in Europa oltre 47.000 decessi attribuibili direttamente al caldo. E sebbene molte nazioni europee abbiano da tempo avviato politiche di adattamento climatico, come la climatizzazione diffusa, la creazione di aree verdi e piani di allerta rapida, i dati mostrano una tendenza all’aumento del rischio per le fasce vulnerabili della popolazione, specialmente anziani e bambini.
In parallelo, un’altra ricerca apparsa su Nature Communications ha dimostrato come i dome di calore diventino sempre più duraturi e intensi, e come la loro probabilità statistica sia aumentata di decine di volte per effetto del cambiamento climatico antropogenico. Quello che prima era raro, oggi diventa normale.
Uno scenario da monitorare giorno per giorno
È evidente che le previsioni meteorologiche a lungo termine, pur avendo un margine d’incertezza, non possono essere ignorate. L’eventuale formazione di una struttura anticiclonica persistente sull’Europa centro-meridionale, unita al riscaldamento precoce delle superfici marine, costituisce un campanello d’allarme fortissimo.
L’Italia, come parte integrante del Mediterraneo, deve dunque prepararsi ad affrontare un LUGLIO 2025 particolarmente rovente, probabilmente il più caldo della serie storica recente.
Per monitorare costantemente l’evoluzione, resta fondamentale consultare fonti ufficiali e autorevoli, come il sito ufficiale ECMWF, la World Meteorological Organization (WMO), e i dati in tempo reale del NOAA/NCEI. (TEMPOITALIA.IT)