Un’ampia goccia d’aria fredda semi-stazionaria da giorni tra la Penisola Iberica e la Francia, inizia a spostarsi verso est. Tale movimento è favorito dall’indebolimento, le nostre latitudini, dell’anticiclone nordafricano che tenderà a spostarsi verso la Grecia, ma che comunque continuerà interessare le regioni meridionali e la Sicilia.
La goccia d’aria fredda attualmente è foriera di instabilità atmosferica che innesca temporali e precipitazioni a carattere sparso soprattutto in Francia e parte della Spagna settentrionale. Nell’ultima settimana, da quelle parti si sono verificati numerosi nubifragi, oltre che intense grandinate.
Gli effetti del nocciolo d’aria fredda saranno soprattutto quelli di un aumento dell’instabilità atmosferica nelle regioni del Nord Italia e Appennino settentrionale, dove si potranno verificare temporali sparsi anche di forte intensità. A tali eventi meteo si potranno associare anche nubifragi e grandinate.
Tuttavia, il maggior effetto che avrà la goccia d’aria fredda sarà quello di spingere verso est sud-est la massa d’aria molto calda che attanaglia l’Italia, ciò produrrà un modesto abbassamento della temperatura, che in qualche mio modo sarà più avvertito al Sud Italia, dove diminuirà la pressione del caldo proveniente dal Sahara. Da queste parti si continuano a registrare temperature anche superiori ai 40°C.
Al momento, quantomeno sino a sabato 3 luglio, non è attesa una ripresa delle precipitazioni con regolarità per le regioni settentrionali, se non con fenomeni sparsi, come quelli che abbiamo descritto.
Forse nella giornata di domenica, la coda di una perturbazione che interesserà l’Europa centrale produrrà l’innesco di temporali violenti nel Nord Italia, dove, se la previsione sarà confermata, verificherà una consistente ondata di maltempo, con numerosi temporali ed il rischio di nubifragi. Ancora una volta si potranno verificare ingenti grandinate.
Anche il transito di questa goccia fredda appare abbastanza anomalo per gli effetti che produrrà, in quanto sarà proprio l’anticiclone africano a impedire l’ingresso nel Nord Italia di aria umida e instabile che avrebbe potuto già innescare una escalation temporalesca piuttosto diffusa, con precipitazioni abbondanti soprattutto sui monti.
Tutto ciò sostiene quella tesi che ha determinato la previsione di un’annata, quantomeno all’inizio piuttosto siccitosa, in quanto le masse d’aria provenienti dal Sahara, stanno influenzando pesantemente il regime pluviometrico italiano.
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