Le festività rischiano di essere compromesse da condizioni meteo di maltempo, ma soprattutto nel periodo tra Natale e Capodanno, quando l’Italia potrebbe essere attraversata da una serie di aree cicloniche particolarmente profonde, che andrebbero a generare maltempo anche di forte intensità, peraltro con l’aggravante successiva dell’eventuale ingresso di aria artico marittima.
Come più volte abbiamo scritto, questo è l’inverno caratterizzato da La Niña, e le regioni mediterranee sono in tal contesto generalmente investite da frequente maltempo derivante dal transito di perturbazioni atmosferiche.
Inoltre, La Niña tenderà a perdere forza, e questo a vantaggio di eventuali ondate di freddo. Peraltro, le gravi anomalie che si stanno verificando nell’Artico, avvantaggerebbero le ondate di gelo sparse nel nostro Emisfero. Di questo ne abbiamo parlato in passato varie volte, e ci sono numerosi studi che evidenziano come soprattutto a partire da gennaio, il rischio di un caos del Vortice Polare appare crescente, con la genesi di ondate di gelo la cui rotta comunque non è al momento definibile con precisione.
Però una cosa appare certa, l’anticiclone che per parecchi giorni ha interessato l’Europa, e che ha portato la temperatura a valori eccezionalmente elevati tra la Francia, il sud dell’Inghilterra la regione alpina, si sta per attenuare, e con essa anche il fenomeno della nebbia che sta interessando la Valle Padana.
Noterete come rapidamente si passa da un estremo all’altro. Tuttavia, anche a ciò ormai ci stiamo abituando.
Per le festività di Natale, però si potrebbe verificare una fase di maltempo piuttosto importante nelle regioni del Nord Italia, dove le temperature non sono molto basse, e potrebbero però dare luogo a gran neve sulla regione alpina e prealpina, forse non a basse quote, ma generalmente oltre 1000 metri. Ma sulla quota neve durante la stagione invernale, nella regione alpina a volte succedono delle vere e proprie magie, e la quota neve prevista ben più elevata, poi invece nella realtà si mostra a livelli inferiori.
In merito alla neve in Valpadana, quantomeno nel settore più occidentale, stavolta la possibilità che succeda sembrerebbe essere quasi remota per il prossimo fine settimana. Però le temperature comunque saranno molto basse, e non molto superiori a 0° centigradi, il tutto sotto frequenti precipitazioni anche molto abbondanti. Queste generalmente trascinano verso il basso l’aria fredda che si trova in quota, e abbassano lo zero termico.
Insomma, salvo smentite, potrebbe fioccare anche in pianura del settore occidentale.
Vi abbiamo parlato però di tempeste, le proiezioni dei modelli matematici indicano che avremo una ventilazione consistente soprattutto nel periodo che va nel dopo Natale, quando profondissime aree di bassa pressione andranno a interessare l’Italia, addirittura probabilmente anche con valori inferiori ai 980 hPa tra il Golfo del Leone e il Mar Ligure.
Ancora una volta rileviamo minimi di bassa pressione che in passato succedevano con molta occasionalità, mentre ora si vedono decisamente più frequenti, anche più volte nello stesso semestre freddo. Queste basse pressioni generano vento molto forte, con raffiche anche di tempesta nelle aree esposte, e negli anni scorsi ne abbiamo parlato per i danni causati. Però siamo distanti da quel periodo di previsione, ed è necessario attendere conferma.
In conclusione, l’area di bassa pressione più intensa che dovrebbe interessare verso Capodanno l’Italia, potrebbe attivare una forte irruzione d’aria fredda. Ma ne parleremo di certo nei prossimi appuntamenti.
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