Mediterraneo bollente, temperature che raggiungono con sempre maggiore facilità valori superiori ai 35 gradi, o anche 40 gradi e la prossima settimana non promette nulla di buono. Questa Estate 2022 regge sempre più il confronto con quella del 2003 e al pari di quella di quasi vent’anni fa può considerarsi paradigmatica delle nuove estati in epoca di Global Warming. E come se non bastasse, più di quella del 2003, è drammatica per la siccità estrema che l’accompagna.
Anche i temporali che hanno colpito il Nord Italia gli scorsi giorni poco hanno fatto per risolvere il problema siccità, in quanto seguiti subito dopo dal favonio, quel vento caldo e secco che attiva una forte evaporazione e asciuga i terreni.
Il Mar Mediterraneo che ormai in alcuni punti al largo ha raggiunto i 31°C, appena arriverà il tanto auspicato cambio di circolazione atmosferica che è bloccata da mesi, farà da innesco a fenomeni meteo estremi. Ci riferiamo, innanzitutto, ai temporali marittimi autorigeneranti stazionari e di forte intensità.
Ma ora serve la pioggia per ridurre gli effetti della drammatica siccità, a cominciare dall’area alpina e prealpina, dove in Estate la pioggia dovrebbe rappresentare la normalità climatica. Ormai c’è solo un mese di tempo per le piogge estive, poi inizierà l’Autunno, mese piovoso per eccellenza ma che potrebbe presentare anche altre caratteristiche.
Con l’ausilio dei modelli matematici di previsione del Centro Meteo Europeo (ECMWF) e di quello americano (NCEP), proviamo a capire quando potrebbe piovere e quando inizieranno a scendere le temperature.
Il National Weather Service della NOAA, nella sua regolare analisi sugli indici climatici, indica che La Niña persisterà anche durante l’Inverno 2022-23 dell’Emisfero settentrionale.
Per l’Italia sarebbe una condizione favorevole a clima invernale rigido e a maltempo. Ma il meteo potrebbe anche essere condizionato da un’eccessiva intensità dell’Anticiclone delle Azzorre, nemico delle stagioni piovose.
La siccità che interessa l’Europa ha avuto origine, giù ben prima dell’Estate, dalla posizione dell’Anticiclone delle Azzorre, che ha prodotto una diminuzione della piovosità nell’Europa occidentale, soprattutto in Spagna.
Durante l’Estate, invece, l’Anticiclone delle Azzorre favorisce l’espandersi di masse d’aria dal Sahara nel Mediterraneo, causando ripetute ondate di caldo che possono raggiungere anche le nazioni del Nord Europa, come abbiamo visto quest’anno succedere in Inghilterra.
L’Anticiclone delle Azzorre altera la Corrente a Getto (Jet Stream), che viene deviata verso nord assieme alle perturbazioni piovose oceaniche, portando le piogge lontano dall’Europa occidentale e centrale, Italia compresa.
Dopo Ferragosto potremo forse godere di una piccola crisi estiva con l’arrivo di impulsi perturbati più organizzati, ma a Settembre potrebbero tornare temperature sopra media e la pioggia continuare a mancare. Tuttavia, con il Mediterraneo così caldo, c’è il rischio di locali tempeste marittime di fortissima intensità che potranno interessare alcune zone costiere.
Ottobre e Novembre statisticamente sono i mesi ideali per le grandi piogge in Italia. Quest’anno, in via potenziale, il calore delle acque del Mediterraneo favorirà la genesi di profonde e cattive aree di Bassa Pressione, con possibili ingenti piogge sull’Italia.
Questo è un rischio prospettato in base anche alla conoscenza del nostro clima, ma non è una certezza, in quanto l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe cambiare le carte in tavola e ampliare il periodo di siccità. Quest’ultima ipotesi, però, viene scartata da oltre un mese dai modelli matematici.
In conclusione, la tendenza meteo climatica più probabile è di una prosecuzione del deficit pluviometrico in Agosto e Settembre, alleviata in varie aree italiane da forti temporali, mentre le grandi piogge dovrebbero tornare con Ottobre e far terminare la siccità, ma con il rischio che si possa passare dal deficit idrico alle alluvioni.
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