(TEMPOITALIA.IT) Secondo la NOAA, El Niño si verifica quando la temperatura della superficie del mare nel Pacifico centrale supera di 0,5°C la norma per almeno un mese. Le recenti misurazioni indicano che queste temperature sono tornate nella media, segnalando la fine di El Niño. Attualmente, il Pacifico si trova in una fase “neutrale”, un periodo intermedio tra El Niño e La Niña, che secondo Michelle L’Heureux della NOAA, è raro e destinato a non durare a lungo. La probabilità che La Niña si sviluppi tra luglio e settembre è del 65%, con un aumento all’85% per la sua persistenza durante l’inverno dell’emisfero settentrionale.
Il 13 giugno, la NOAA ha annunciato ufficialmente la conclusione del fenomeno di El Niño, noto per il suo contributo significativo al riscaldamento globale osservato nell’ultimo anno. Con l’estate e l’autunno alle porte, seguiti dall’inverno, ci si prepara ora all’arrivo di La Niña, il fenomeno opposto caratterizzato da un raffreddamento delle acque del Pacifico. Ma cosa implica questa transizione per il meteo a livello globale e in Italia?
Implicazioni di La Niña per l’Italia
In Italia, La Niña potrebbe teoricamente mitigare gli eventi di caldo estremo provenienti dall’Africa durante luglio. Tuttavia, la complessità dei fenomeni meteorologici spesso viene semplificata e fraintesa. Le ondate di calore estive, che hanno iniziato a manifestarsi con maggiore intensità dal 2003, sono alimentate da anticicloni sempre più potenti, causando picchi di temperatura elevati, soprattutto nelle regioni settentrionali.
Negli ultimi anni, diverse località nel Mediterraneo hanno sperimentato temperature estremamente alte. Ad esempio, l’estate del 2021 ha visto temperature simili a quelle della Death Valley negli Stati Uniti. In Europa, città come Atene e Floridia hanno raggiunto temperature record rispettivamente di 48°C e 48,8°C, mentre nel 2023 Olbia ha toccato i 47°C. Anche città come Parigi e Londra hanno registrato temperature estreme, rispettivamente di circa 43°C e oltre 40°C. In Canada, il villaggio di Lytton ha visto il termometro raggiungere i 49,5°C.
Effetti di La Niña sull’attività degli uragani
L’arrivo di La Niña ha un impatto significativo sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, prevista come estremamente attiva per il 2024. La combinazione di La Niña e delle temperature record della superficie del mare potrebbe intensificare l’attività degli uragani. Kathie Dello, climatologa della Carolina del Nord, ha spiegato che La Niña, insieme al riscaldamento globale, potrebbe anche portare a condizioni di siccità nel sud degli Stati Uniti durante l’inverno.
Quando La Niña si sviluppa, le acque si raffreddano e la circolazione dell’aria cambia, creando effetti opposti a quelli di El Niño. La NOAA prevede una probabilità del 49% che La Niña si sviluppi tra giugno e agosto, e del 69% tra luglio e settembre 2024. Le condizioni per La Niña iniziano con un’anomalia negativa della temperatura superficiale del mare di -0,5°C o inferiore nella regione Niño-3.4 del Pacifico equatoriale, con l’indice di El Niño Oceanico (ONI) che raggiunge la soglia dei tre mesi.
Oscillazioni Climatiche
El Niño e La Niña sono fenomeni ciclici che si alternano ogni due-sette anni, con periodi di attività di circa un anno. L’anno scorso, dopo tre anni consecutivi di La Niña, si è verificato un passaggio a condizioni di El Niño, riscaldando le acque del Pacifico e alterando i modelli di circolazione atmosferica globali. Nonostante l’intensità di El Niño, l’evento non è stato tra i più forti mai registrati.
Attualmente, ci troviamo in una fase di transizione con condizioni oceaniche del Pacifico normali. Le acque calde si stanno spostando verso le regioni occidentali del Pacifico, accumulandosi nella cosiddetta “Alberca Caliente” del Pacifico, e saranno sostituite da acque più fredde nella regione centrale tropicale.
Le probabilità che La Niña si sviluppi nei prossimi mesi sono elevate, ma non certe. Le conseguenze dipenderanno dall’intensità del fenomeno. Attualmente, si prevede che l’attività ciclonica nel Pacifico sarà normale o inferiore alla media, mentre nell’Atlantico sarà più attiva del normale a causa delle elevate temperature superficiali dell’oceano,
Per l’Italia, Estate 2024
Secondo ECMWF, luglio 2024 sarà caratterizzato da temperature elevate in Italia, con le maggiori anomalie di calore previste ora per il Centro e Sud Italia, anziché per il Nord. Inoltre, si prevede una riduzione delle precipitazioni rispetto alla media, indicando la frequente presenza di anticicloni. Tuttavia, il Nord Italia potrebbe sperimentare temporali intensi a causa dei contrasti termici.
Ad agosto 2024, la situazione peggiorerà con caldo e siccità in aumento. Non è chiaro se ECMWF consideri l’avvio di La Niña nelle sue previsioni, ma è probabile che La Niña ridurrà gli effetti del riscaldamento globale solo verso il suo picco, portando a un autunno estivo in Italia con siccità diffusa. (TEMPOITALIA.IT)